Come Odoardo, docili allo Spirito Santo

Omelia di monsignor Cavina, vescovo di Carpi, nella Veglia di Pentecoste svoltasi nella parrocchia di Sant’Agata di Cibeno

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La Veglia di questa sera costituisce un ulteriore passo verso il grande evento della beatificazione di Odoardo Focherini, che proporrà questo figlio della Chiesa di Carpi a modello di vita cristiana oltre che ad averlo ufficialmente come nostro protettore. La santità costituisce una delle note caratteristiche della Chiesa cattolica. Nel Credo, infatti, proclamiamo: “Credo la Chiesa una, santa, cattolica ed apostolica”. E’ santa, la Chiesa perché porta in sé lo Spirito di Cristo, che è “Spirito di santità”. La venuta dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste non è, dunque, un fatto isolato nella vita della Chiesa. E’ un dono permanente che ha lo scopo di salvare, curare, illuminare, santificare, rinnovare, guidare… non solo la Chiesa, ma anche ogni singolo battezzato.

Così ci è stato ricordato nella quarta lettura: “Io, dice Dio, effonderò il mio spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie; i vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni”. Con il dono dello Spirito, ricevuto nei sacramenti del Battesimo e della Cresima, tutti noi abbiamo, come gli Apostoli nel giorno di pentecoste, siamo investiti della missione di testimoniare il Signore Gesù, di annunciare il Vangelo di salvezza e di proclamare e cantare le meraviglie del suo Figlio che con la sua morte e resurrezione ci ha “chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce” e a fare parte del suo popolo.

La vita di un Figlio di Dio, allora, non è una vita in autonomia: è dipendenza amorosa dallo Spirito Santo, il quale non ha altro compito che manifestare, rendere esplicito, mettere in luce la ricchezza unica, il bene assoluto che è Cristo. Inoltre lo Spirito Santo suscita in noi il gusto delle cose divine. Il lavoro che egli compie è quello di impregnarci poco a poco della santità divina, di comunicarci i pensieri, i desideri ed i disegni di Dio.

Come? Convertendo il nostro cuore, aiutandoci a prendere coscienza dei nostri peccati, ispirando e sostenendo la nostra ricerca di Dio, facendoci desiderare il bene e la santità, illuminando la nostra mente per contribuire a trovare risposte alle sfide dei tempi.

Tutti dobbiamo avere il coraggio, l’onestà e l’umiltà di confessare che non portiamo tutto il frutto che il Signore si attende perché nel nostro cuore ci sono zone aride e malate che necessitano di essere dissetate e guarite dalla grazia;

perché in esso regnano la tiepidezza e forse anche degli sviamenti che richiedono una profonda revisione; perché ci sono durezze e resistenze che devono essere superare per manifestare gli stessi sentimenti di Cristo Gesù.

Odoardo Focherini dal 15 giugno starà davanti a noi per ricordarci che per realizzare il nostro destino, che è la santità della vita, e dare efficacia al nostro apostolato non esiste altra strada se non quella della docilità allo Spirito Santo. Lo Spirito Santo, che è il dolce ospite dell’anima, agisce continuamente, e porta con sé la conoscenza piena, autentica ed amorosa di Cristo. Sotto altra forma, ma in modo reale, lo Spirito Santo è per noi tutto ciò che Cristo è stato per i discepoli: difensore, consigliere, protettore, sostegno. Inoltre, ci permette di assimilare il Vangelo in tutta la sua profondità.

E’ lui che dona la luce per scoprire la nostra vocazione personale e quindi realizzare tutto ciò che Dio si attende da noi. E’ lo Spirito che ci invita al sacramento della riconciliazione per confessare i nostri peccati; che ci spinge ad operare la carità, che purifica le nostre intenzioni e le nostre scelte. La vita di Odoardo è stata una vita vissuta nella piena docilità allo Spirito Santo.

Dalla docilità allo Spirito Santo sgorga anche la preghiera cristiana. Noi non potremmo mai rivolgerci a Dio invocandolo con il nome di Padre se non fosse lo Spirito ad ispirarci. E’ lui che ci muove alla preghiera. La preghiera è relazione, dialogo, amicizia, intimità con il Signore. E proprio a questa intimità ci spinge lo Spirito Santo. Frequentando il Signore, il nostro povero cuore si dilata sempre più fino a giungere ad avere “un cuore grande e forte ad amare, a tutti servire, con tutti soffrire, un cuore grande, forte, solo beato di palpitare col cuore di Dio” (Paolo VI).

La vita cristiana, a volte, esige coraggio, determinazione, fedeltà, dedizione  eroica. Odoardo Focherini era uno di noi, uno come noi che è diventato grande agli occhi di Dio ed è ricordato dal mondo perché ha cercato l’appoggio per la sua debolezza nel dono del Signore, nello Spirito Santo. Senza l’assistenza dello Spirito Santo, non esisterebbe la vita cristiana

Chiediamo alla Vergine Maria che ci conceda la grazia di servire la Chiesa nella pienezza della fede, per mezzo dei doni dello Spirito santo, sull’esempio di Odoardo Focherini.

Francesco Cavina
+Vescovo

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ZENIT Staff

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