Uno sguardo aperto sul fratello

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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ROMA, lunedì, 29 ottobre 2012 (ZENIT.org).

Lettura

Spesso Gesù insegna nella sinagoga, e provocatoriamente opera un miracolo di sabato, come descritto nel Vangelo di oggi. Di fronte all’atteggiamento di Gesù possiamo ben immaginare quale confusione imbarazzante si crei. Si è rotto un ordine, uno schema, una “normalità”, e ciò che succede non lo si riesce a gestire. Il capo della sinagoga è il primo a “sdegnarsi” perché Gesù ha operato una guarigione di sabato.

Meditazione

Immaginiamoci di entrare nella sinagoga con Gesù e rimanere ad ascoltare il suo insegnamento. Improvvisamente le sue parole si fermano, si crea silenzio finché non viene rotto dalla voce di Gesù che chiama a sé una donna e, con autorità, imponendole le mani, la dichiara libera dalla sua malattia che da diciotto anni la costringeva a rimanere curva. Forse saremmo esplosi in un applauso, avremmo lodato con stupore questo prodigio, e molti tra la folla, come ci attesta il versetto finale di questa pagina, esultano per quanto ha fatto Gesù. Ma questo atteggiamento non è così scontato. Il capo della sinagoga e gli “avversari”, restano indignati perché questo prodigio era avvenuto in pieno contrasto con la legge del sabato. Non si accorgono del miracolo, della gioia di questa donna, ma vedono solo la disobbedienza alla legge. Il gesto di attenzione di Gesù verso questa donna è la lezione più incisiva: la sua attenzione per ogni uomo, per riportarlo alla dignità di figlio di Dio, la sua missione di scioglierlo dalle catene del peccato e dal giogo della legge che acceca davanti alla nuova legge dell’amore. A questa donna doveva essere restituita la dignità. Gesù la rialza, riconsegnandole la possibilità di guardare gli altri, e con ciò la possibilità di averne cura. Questa è la più bella dignità! Ciò che rende l’uomo bello è la sua capacità di amare! Questo desidera Gesù per noi, e non può tollerare la chiusura all’amore che vivono i maestri della legge. Essi non si erano accorti della presenza nella sinagoga di questa inferma, o magari hanno evitato di vederla, o ne sono semplicemente rimasti indifferenti. Gesù ha proprio un altro atteggiamento, un altro sguardo che insegna insistentemente ad ogni riga del Vangelo: l’amore per gli altri.

Preghiera

Signore, Tu ci insegni che solo nell’amore ritroviamo la gioia, che l’amore è una ferita aperta che sanguina di fronte alla sofferenza, al dolore innocente, alle ingiustizie. Ce lo insegni con la tua croce, segno eloquente della tua passione per ciascuno di noi, segno eloquente di quanto chiami anche noi ad avere la stessa passione per i fratelli. Donaci il tuo coraggio nell’amare, vincendo i nostri timori ed egoismi.

Agire

Come segno dell’attenzione all’altro, oggi riallaccerò il legame con una persona che da tempo ho perso di vista, ma “perdendo” tempo con una telefonata, o una visita.

Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane della Comunità Santi Quattro Coronati a Romatratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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