ROMA, giovedì, 21 giugno 2012 (ZENIT.org).
Vangelo
Matteo 6,7-15
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
Lettura
Il Siracide offre una meditazione sulla vicenda di Elìa. Suo simbolo è il fuoco, segno dell’intervento di Dio. Il fuoco illumina, trasforma, purifica. Elìa è un personaggio antico, ma è associato al futuro e, per noi Cristiani, a Cristo, annunciato dal Battista, ed evento centrale della storia. Nel Vangelo troviamo la preghiera delPadre nostro: il Dio di Elìa è ora disponibile in Cristo.
Meditazione
Il Padre nostro si trova al centro del discorso della montagna, per dire che possiamo seguire la Legge di Cristo solo se accogliamo la relazione offertaci dal Padre. Il Dio del cristiano è il “Padre” di Cristo e del credente. Uno solo è il Figlio del Padre. Se dunque noi chiamiamo Dio come Padre, significa che, in Cristo, possiamo entrare in un’intimità inaudita con Dio. Padre nostro: il Padre va pregato nel segreto, nell’ambito del rapporto individuale, ma è il Padre di tutti i componenti la comunità cristiana. Il Padre che è nei cieli non è il Dio lontano, impassibile, che non si interessa dell’uomo; è il Dio trascendente che interviene nella storia, ascolta il grido dell’umanità, è più intimo a noi di noi stessi. Sia santificato il tuo Nome: Dio è il Santo, il Separato, l’Altro, il Trascendente. Che tutti gli uomini ti riconoscano per quello che sei, che escano dalle proiezioni psicologiche per rappresentarsi il divino (Freud), e accolgano la tua alterità, accolgano il Mistero.Venga il tuo Regno: la tua azione si manifesti sempre più, siano sempre più numerose le persone che ti lasciano spazio, libertà di movimento. Abbiamo fiducia che la tua Volontà sulla storia e sulla creazione è il bene migliore, perché solo nel tuo progetto ogni elemento della realtà può giungere al proprio compimento. La domanda del pane si trova al centro della Preghiera: è il pane nostro, esclusivo della comunità cristiana, ed è il pane «quotidiano»; il termine greco può indicare il pane del mondo futuro, il pane dello Spirito, o il pane necessario alla vita. È l’eucaristia, unico alimento che può condurre al perdono dei debiti reciproci all’interno della comunità. E non abbandonarci alla tentazione: aiutaci a superare positivamente la prova, ma liberaci da tutto ciò che ostacola il progetto di Cristo. Amen.
Preghiera
Padre, sia fatta la Tua Volontà.
Agire
Prego il Padre nel segreto della mia stanza.
La meditazione quotidiana è un servizio offerto dal Regnum Christi. Le riflessioni sul vangelo del giorno sono tratte da Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART.