Sotto lo sguardo di Gesù

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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ROMA, domenica, 14 ottobre 2012 (ZENIT.org).

Lettura

Nel Vangelo di questa domenica incontriamo un uomo pieno di entusiasmo ma incapace di compiere una scelta radicale. Incontriamo anche i discepoli che si domandano quale premio ricevono loro che, invece, questa scelta l’hanno compiuta. Da quale parte ci poniamo noi? La Parola di Gesù ci illumina sull’unica scelta vera e bella: dobbiamo scegliere Lui, lasciarci attrarre da Lui, permettere che sia Lui il nostro premio. Rimanere sotto il Suo sguardo di amore, o restare ancorati alle nostre ben più meschine sicurezze è la sfida quotidiana che si impone a noi, e che può renderci liberi o “scuri in volto”.

Meditazione

Il personaggio che troviamo in apertura di questo Vangelo, così carico di entusiasmo e pieno di slancio, corre incontro a Gesù con una richiesta ben precisa: vuole sapere cosa si deve fare per avere la vita eterna. Gesù gli risponde di osservare i comandamenti, e poi lo guarda con profondità chiedendogli di seguirlo, lasciando ogni sua ricchezza. In questo dialogo ci pare di toccare l’imbarazzo, la paura, il disorientamento di questo tale, che deve “rinunciare” a seguire il Maestro, avvolto nella tristezza per i suoi beni. In fondo, egli era desideroso non di seguire</em> Gesù, ma di entrare nel regno. Egli desidera non di stare con Gesù, ma di guadagnarsi un posto in cielo! Non si lascia afferrare dallo sguardo pieno di tenerezza di Gesù, ma a questo amore si contrappone il suo “volto scuro”. E un po’ ci pare di cogliere la titubanza degli apostoli! Neppure chi ha tanto slancio e conosce e osserva i comandamenti ha la garanzia di entrare nel regno dei cieli? L’insegnamento di Gesù è molto sottile: ciò che serve non è un fare, o un osservare puntualmente delle norme, e neppure un arido abbandonare tutto. Ciò che serve è semplicemente seguire Lui, fidarsi della Sua Parola, accogliere il Suo amore dato a noi gratuitamente. L’errore di quest’uomo è stato proprio quello di non aver saputo sollevare lo sguardo e incrociare lo sguardo di Gesù su di Lui. Questo amore avrebbe reso possibile ogni sequela, privandolo delle schiavitù delle sue certezze, del denaro, dei tanti beni a cui era attaccato. Questo amore rende possibile l’impossibile, come la figura del cammello che può attraversare la cruna dell’ago, perché questo amore è lo stesso Gesù.

Preghiera

Signore,insegnami a percorrere la via che hai tracciato per me, senza cercare di difendermi dal Tuo amore, ma piegando la mia volontà a Te. Non ne sono capace da solo, ma so che Tu puoi tutto e vieni in aiuto alla mia paura, alla mia fatica nello staccarmi da ciò che ritengo più importante del tuo stesso amore. Amen.

Agire

Deciderò con fermezza di fare a meno di una cosa che capisco essere un legame che frena la mia relazione sincera con Dio (una relazione ambigua, l’attaccamento eccessivo ad internet, l’attenzione servile alla moda…).

Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane della Comunità Santi Quattro Coronati a Romatratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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