di H.Sergio Mora
ROMA, venerdì, 25 maggio 2012 (ZENIT.org) – “Un artista cattolico è sostanzialmente un testimone che rappresenta ciò che ha visto con gli occhi della fede ma anche con quelli del corpo”. Lo ha detto l’artista Rodolfo Papa alla presentazione del suo libro “Discorsi sull’arte sacra” avvenuta ieri, giovedì 24 maggio, alla Pontificia Università della Santa Croce.
L’evento ha visto la presenza del cardinale Antonio Cañizares Llovera, prefetto della Congregazione del Culto Divino; del Prof. Marco Bussagli, ordinario all’Accademia di Belle Arti di Roma e del prof. Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani.
L’incontro è stato presieduto dal magnifico rettore, Mons. Luis Romera, che ha ricordato con particolare intensità quanto siano importanti nella vita dei cristiani le immagini che hanno segnato la nostra vita e accompagnato il cammino di ciascuno di noi.
Rodolfo Papa autore del libro ‘Discorsi sull’arte sacra’ è pittore, scultore, storico dell’arte, docente presso tre istituzioni pontificie: l’università della Santa Croce, l’Urbaniana e l’Europea, oltre che membro dell’Accademia di Belle Arti. Docente anche all’Apollinare di Roma, Papa è autore di numerose opere di arte sacra, tra cui alcuni affreschi in diverse chiese, come ad esempio a San Crisogono a Roma.
Nel suo libro, Rodolfo Papa indica che la crisi dell’arte è “un sintomo della crisi esistenziale che oggi si vive” e affronta la questione della fondazione dell’arte e la sua identità. Soffermandosi sui documenti del magistero della Chiesa – in modo particolare sulla Sacrosactum Concilium del Vaticano II, dove l’arte sacra viene definita il vertice dell’arte religiosa – l’autore approfondisce inoltre il tema dell’essenza dell’arte sacra.
Il cardinale Cañizares ha sottolineato, invece, che “forma fisica e contenuto non sono indifferenti: anche se nessuna forma riesce a esaurire il contenuto sono due elementi molto uniti”. Si è, poi, soffermato sul mistero dell’Incarnazione con il quale Dio “si fa visibile aprendo tante possibilità per l’arte e sull’importanza dell’arte e della bellezza della liturgia
Commentando il libro di Papa, il porporato lo ha definito: “un’opera che studia con profondità l’arte sacra e la sua più intima essenza e identità”. Per poi aggiungere che: “verità e bellezza sono inseparabili”, perché “fede e arte, fede e bellezza si abbracciano in una perfetta reciprocità che è unita inscindibilmente tra loro, qualcosa simile a quanto accade tra fede e ragione”.
Il prof. Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, da parte sua ha analizzato la crisi dell’arte e la migrazione della bellezza dal campo artistico ad altri settori quali la moda, il design, la grafica e via dicendo. “Anche nell’arte sacra della Chiesa ci sono forme figurative” che risalgono attorno al III secolo ha poi spiegatp, e la religione “ha bisogno di queste figure quando non bastano le parole”.
Il Prof. Marco Bussagli, ha ricordato, invece, come l’artista, in epoche non lontane, fosse “uno storico dell’arte, un filosofo, un esteta, un intellettuale”. Oggi, ha affermato, nessun artista è tutto questo e, in questo senso, “l’autore del libro è una mosca bianca”.
Rodolfo Papa, infine, dopo i ringraziamenti, ha detto: “Un artista cattolico è principalmente un testimone che rappresenta ciò che ha visto con gli occhi della fede ma anche con quelli del corpo”, aggiungendo che “da qui parte il discorso teoretico che tutti gli artisti hanno fatto nella storia”. Obiettivo del suo libro, ha infine spiegato ai presenti, è “tentare di mettere un po’ d’ordine, almeno per ricostruire alcune cose, in questo contesto di crisi di oggi”.