Arcidiocesi di Lahore: "Ridateci la nostra proprietà"

Monsignor Shaw chiede la restituzione dei terreni confiscati nel gennaio scorso

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ROMA, venerdì, 25 maggio 2012 (ZENIT.org).- «Ogni settimana ascoltiamo nuove promesse, tutte vane. Noi cristiani siamo prede facili, perché tutti sanno che mai reagiremo con violenza». Monsignor Sebastian Francis Shaw, amministratore apostolico dell’arcidiocesi pachistana di Lahore, denuncia ad Aiuto alla Chiesa che Soffre la confisca illegale e la demolizione di un complesso religioso appartenente alla Chiesa. «Qualche tempo fa’ un rappresentante del governo provinciale ci ha personalmente assicurato l’immediata restituzione della proprietà, ma poi non è successo nulla».

Costruito nel 1987, il centro rivestiva un ruolo molto importante all’interno della comunità perché comprendeva alloggi per i poveri, una casa di riposo per anziani, una scuola di cucito per ragazze disagiate, una cappella ed un convento. Il 9 gennaio però è stato completamente distrutto, «sotto la supervisione di alcuni funzionari governativi». Monsignor Shaw spiega ad ACS che il complesso è stato illegalmente sottratto alla Chiesa nel 2007 quando una donna convertita all’Islam, ospitata dalla Caritas nella struttura, ha rivendicato diritti sul suo alloggio. Il governo ha allora confiscato l’intera proprietà, sostenendo che fosse inutilizzata. «E’ ingiusto – esclama il presule appartenente all’ordine dei Frati minori – se anche ci dovessero ridare il terreno, ormai tutto è stato raso al suolo e dovremo pagare noi l’intera ricostruzione».

Come condizione alla resa del centro, le autorità chiedono che la Chiesa vi realizzi a proprie spese una scuola. «E’ solo un altro modo per ritardare la restituzione, sanno benissimo che difficilmente troveremo i soldi per aprire una scuola».

L’arcidiocesi ha incaricato uno dei suoi collaboratori della revisione di tutti i documenti relativi alle proprietà della Chiesa nell’arcidiocesi, mentre crescono la frustrazione e la rabbia dei fedeli: «Anche i cristiani sono nati in Pakistan e contribuiscono al bene e allo sviluppo di questo Paese. E si chiedono perché il governo non faccia niente per proteggerli».

Aiuto alla Chiesa che Soffre sostiene da anni la Chiesa pachistana e tra gli ultimi progetti approvati ve n’è uno che prevede la costruzione di una Chiesa proprio nell’arcidiocesi di Lahore. A 40 kilometri dalla capitale del Punjab si trova la parrocchia di Sheikhupura che comprende 135 villaggi e 35 abitazioni cristiane. E’ una delle parrocchie più antiche del territorio, fondata nel 1934 da alcuni missionari belgi. La comunità cattolica è molto cresciuta da allora e la vecchia Chiesa di Santa Teresa è ormai troppo piccola per le 2.283 famiglie. I fedeli sono molto poveri, per lo più contadini, ma con grande sacrificio hanno raccolto parte del denaro necessario alla costruzione. ACS si è impegnata a coprire il resto dell’importo, premiando i loro sforzi e la loro fede incrollabile con una nuova e più accogliente Chiesa.

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ZENIT Staff

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