di Luca Marcolivio
ROMA, martedì, 15 maggio 2012 (ZENIT.org) – Anche la prossima edizione del Meeting di Rimini sarà all’insegna del dialogo: dialogo tra culture, dialogo tra religioni, dialogo tra scienza e fede.
La Russia è senza dubbio terreno fertile per il XXXIII Meeting, in programma alla Fiera di Rimini dal 19 al 25 agosto, sul tema La natura dell’uomo è rapporto con l’infinito.
Una presentazione speciale del Meeting è infatti avvenuta a Mosca lo scorso 4 maggio, alla presenza del sacerdote ortodosso, padre Gerogghij Orekhanov, vicerettore per le Relazioni Internazionali presso l’Università Ortodossa San Tichon di Mosca e Tat’iana Kasatkina, specialista di teoria e storia della letteratura e docente di letteratura russa e straniera all’Università pedagogica di Mosca.
All’anteprima moscovita hanno presenziato gli studenti dell’Università ortodossa di San Tikhon, che, assieme ai loro colleghi di vari atenei russi e italiani, cureranno la mostra È Cristo che vive in te. Dostoevskij. L’immagine del mondo e dell’uomo: l’icona e il quadro, in programma a Rimini ad agosto.
Attraverso il metodo creativo di Dostoevskij, saranno esposte icone ortodosse e immagini sacre cattoliche, complementari nello sfondo di un’unica cultura cristiana. L’esposizione riconosce nell’arte uno spazio in cui la storia evangelica è sempre attuale, in cui l’uomo contemporaneo può entrare per compiere tutto ciò che nella storia evangelica gli è stato proposto ma che non è stato realizzato.
Anche nella Sezione Spettacoli del Meeting, Dostoevskij avrà una parte non secondaria: il 20 e 21 agosto, presso il Teatro Ermete di Rimini, andrà in scena un adattamento di Delitto e castigo, interpretata dagli studenti della scuola superiore “La Traccia” di Bergamo, per la regia di Roberto Rossi. Lo spettacolo è in tour da due anni ed è già arrivato in Russia lo scorso anno.
Il Meeting di Rimini 2012 riprenderà gli approfondimenti e le testimonianze sul Medio Oriente che hanno avuto larga visibilità durante la passata edizione. È infatti prevista la presenza del medico palestinese musulmano Izzeldin Abuelaish, 57 anni, originario della Striscia di Gaza.
Nel gennaio 2009 la vita del dottor Abuelaish è stata sconvolta dalla morte di tre figlie e una nipote e dal ferimento grave di altri tre parenti (fratello, figlia, nipote) sotto i colpi dei carri armati israeliani. Ciononostante Izzeldin, che ha ricevuto il Premio per la Pace della Regione Lombardia, ha continuato a battersi per la pace tra i due popoli, appoggiato, peraltro, da molti amici israeliani. La sua esperienza di vita è sintetizzata nell’autobiografia Non odierò (PIEMME, 2011).
Al mondo giovanile sarà dedicata la mostra L’imprevedibile istante. Giovani per la crescita, a cura della Fondazione per la Sussidiarietà, in collaborazione con il TG1 e un gruppo di studenti universitari. Il tema della formazione educativa e professionale sarà illustrato attraverso esperienze che hanno saputo valorizzare la creatività, quegli “imprevedibili istanti” che diventano il motore di sviluppo e di equilibrio sociale, anche e sopratutto in tempo di crisi.
Non mancherà uno spazio dedicato al Bicentenario dell’Indipendenza ispanoamericana, con la mostra Liberi per essere protagonisti. Un tema analogo sarà Albania, Atleta Christi. Alle radici della libertà di un popolo che ripercorrerà la storia del piccolo paese balcanico nel centenario della sua indipendenza, attraverso le sue figure più eroiche, dal patriota Giorgio Castriota Scanderbeg, che fermò l’avanzata degli Ottomani, a Madre Teresa di Calcutta.
In occasione della conclusione del processo diocesano di beatificazione di Jérome Lejeune, il Meeting ospiterà la mostra Che cos’è l’uomo perché te ne ricordi? Genetica e natura umana nello sguardo di Jérôme Lejeune, dedicata al fondatore della genetica clinica, cattolico fervente, che ebbe a cuore la cura della persona umana nella sua interezza, prima ancora delle malattie.
Tre accordi e il desiderio di Verità. Rock‘n’roll come ricerca dell’infinito cercherà invece di presentare la musica leggera – al di là dei luoghi comuni, delle banalizzazioni commerciali e delle errate interpretazioni della cultura circostante – partendo dal desiderio creativo dell’artista.
Un punto di continuità tra il Meeting di Rimini e quello di Tokyo dello scorso ottobre sarà la mostra Il Koyasan. La montagna sacra del Buddismo Shingon Mikkyo che don Giussani ha tanto amato che documenterà il rapporto con il trascendente e con l’infinito dei monaci buddisti giapponesi del Monte Koya. Si tratta di un omaggio del reverendo professore Shodo Habukawa alla memoria di don Luigi Giussani, 25 anni dopo il loro primo incontro e l’inizio di un’amicizia nel segno dell’ecumenismo reale.
Un’altra presentazione europea del Meeting ha avuto luogo il 29 aprile a ‘s-Hertogenbosch, in Olanda, alla presenza del cardinale Adrianus Simonis, più volte ospite della kermesse riminese nell’ultimo ventennio. Nuove presentazioni del Meeting di Rimini, si terranno anche in Serbia (3 giugno, a Nis, e 4 giugno a Belgrado).
La XXXIII edizione sarà invece presentata ufficialmente a Roma, il prossimo 6 giugno, presso l’Ambasciata della Santa Sede in Italia, a piazzale delle Belle Arti 2.