La Chiesa in prima linea nell'assistenza ai non vedenti e agli ipovedenti

Notizia conclusiva sul convegno “Rabbuni, che io riabbia la vista (Mc 10,15)

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CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 9 maggio 2012 (ZENIT.org).- La Chiesa locale e missionaria è in prima linea anche nella cura, nell’assistenza e nella promozione sociale ed economica delle persone non vedenti ed ipovedenti. È quanto emerso nel corso della seconda e ultima giornata del Convegno Internazionale di Studio dedicato a “La persona non vedente: ‘Rabbunì, che io riabbia la vista” (Mc 10,15), tenuto venerdì e sabato scorsi presso la Sala S.Pio X di via della Conciliazione (Roma). Due giorni di approfondimento pastorale e scientifico organizzati dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari e dalla Fondazione Il Buon Samaritano, che fa capo allo stesso Dicastero, in collaborazione con la CBM Italia Onlus.

Un impegno della Chiesa Cattolica in effetti assai diversificato e presente in tutti i continenti. Il personale ecclesiale e gli operatori sociosanitari, volontari e/o professionali, lavorano infatti, oltre che nell’accompagnamento spirituale, negli ambiti dell’istruzione, della formazione igienico-sanitaria ma anche professionale, sia dei non vedenti e sia degli operatori sanitari locali. Ad impegnarsi in tal senso sono Diocesi, congregazioni e  istituti religiosi più in generale, organismi non governativi e realtà dell’associazionismo. Consacrati e volontari impegnati in progetti che aiutano i non vedenti e da questi stessi sono aiutati a vivere la pienezza della vita.

Come  rilevato dalla Fondazione Il Buon Samaritano, che sta compiendo un’indagine anche statistica sulle realtà già operative in seno alla Chiesa, molti dei 40 progetti in merito ai quali sono già compilati e reinviati i questionari predisposti, hanno una durata quinquennale o maggiore raggiungendo e intervenendo in favore di diverse migliaia di persone alle quali vanno aggiunte le molte comunità che fruiscono di iniziative a carattere locale. In generale sono tutte azioni che trovano, quando possibile, supporto in enti governativi od ONG.

Come inoltre rilevato durante il Convegno, nei Paesi economicamente svantaggiati si registra una grave carenza di personale medico ed infermieristico specializzato. Se negli USA e in Italia si stima che vi sia un oftalmologo ogni dodicimila abitanti vi sono realtà nelle quali, come in Etiopia, il rapporto scende a uno su di un milione di persone e tale presenza si raggruppa in linea di massima nella capitale, in questo caso Addis Abeba. Nell’ambito del Convegno del 4 e 5 maggio scorsi,  si è registrata l’affluenza di oltre 300 persone provenienti da 45 Paesi dei cinque continenti. Oltre al contributo dei relatori, tutti del più altro livello internazionale, i partecipanti al simposio hanno molto apprezzato ed applaudito il concerto, presentato da Elisabetta Gardini, di brani di musica classica e contemporanea eseguiti da 3 artisti non vedenti. Tra questi il Parroco di Camporeggiano, Don Gerardo Balbi, pianista diplomato che suona accompagnato dal violinista Gianfranco Contadini, e i due musicisti giunti appositamente da Taiwan: Lin-Phin Chang, clarinetto e sassofono, e  Chou Chien-Yu, pianista. 

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Per ulteriori informazioni:

Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari
(per la Pastorale della Salute)
00120 Città del Vaticano
E-mail: comunicazioni@hlthwork.va
http://www.holyseeforhealth.org

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ZENIT Staff

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