di Sergio H. Mora
ROMA, venerdì, 4 maggio 2012 (ZENIT.org) – Ben quattro giorni di convegno con i Presidenti diocesani dell’Azione Cattolica si sono svolti a Roma dal 28 aprile al primo maggio, nella Casa Domus Pacis in via Aurelia.
Una grande gioia ha animato i diversi incontri: la beatificazione di uno dei suoi membri fondatori, Giuseppe Toniolo, avvenuta domenica 29 aprile nella Basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma.
Ad introdurre i lavori, la relazione del cardinale Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che ha proposto il nuovo beato dell’Azione Cattolica come “modello di santificazione nel quotidiano”.
Il porporato ha sottolineato, infatti, come Toniolo “ci ricordi espressamente che non esiste nessuna attività umana senza una profonda dimensione etica e antropologica, perché altrimenti la civiltà implode e si rivolta contro l’uomo”. Il neo-beato era una persona che “ha saputo coniugare il proprio essere cristiano, l’amore a Cristo e alla Chiesa, con la sua vocazione laicale di economista, scienziato, uomo di famiglia, sposo, marito, padre”.
“Coniugare la vita quotidiana ordinaria di tutta la gente con la fedeltà a Cristo e alla Chiesa mi pare, in tal senso, il messaggio fondamentale” ha detto l’arcivescovo di Genova. A volte, ha proseguito, “si pensa che per essere dei buoni cristiani si deve uscire dal mondo e per essere santi bisogna andare chissà dove, Toniolo ci dice invece che bisogna stare dove si è e starci in modo cristiano”.
Oltre a quella del cardinale Bagnasco, il convegno ha raccolto diverse relazioni di specialisti di spessore su argomenti profondi. Tra questi: Paul Bhatti, ministro del Pakistan e fratello di Shahbaz Bhatti; Lorenzo Ornaghi, ministro per i Beni e le attività culturali e il professore ed economista Stefano Zamagni.
A conclusione dell’incontro, l’intervento del presidente dell’Azione Cattolica, Franco Miano, il quale ha rimarcato il fatto che ”la nostra offerta formativa deve essere una delle priorità assolute”. Chiedendo poi “cosa sarebbe stato dell’Italia se non ci fosse stato un’associazione come l’Azione Cattolica”, il presidente ha suscitato gli applausi delle centinaia di persone presenti nell’auditorium e di noi di ZENIT che lo abbiamo incontrato per l’intervista riportata qui di seguito.
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Presidente, cosa significa il titolo degli incontri: “Esperti in umanità”?
Miano: Con questo titolo abbiamo voluto recuperare un’espressione di Paolo VI che parlava della Chiesa come “esperta in umanità”, e quindi esperta nel senso di essere capace di cogliere gli elementi più importanti della vita, che per noi hanno a che vedere con la fede che è l’anima della vita e quindi ribadire la profonda relazione esistente tra l’essere uomini e l’essere cristiani.
E il sottotitolo “Concilio, Azione Cattolica, Formazione”?
Miano: E’ un modo per ricordare i cinquanta anni del Concilio e la proposta per l’uomo, che in sostanza è la proposta di Cristo dell’uomo nuovo.
C’è poi la novità più importante: il vostro primo beato…
Miano: Sì, una vera grande gioia. Siamo pieni di gratitudine al Signore e al Santo Padre per questa beatificazione di un laico cristiano, di un uomo che ha vissuto la vita che viviamo tutti, in quanto padre di famiglia, docente universitario, impegnato nell’Azione Cattolica, fondatore delle settimane sociali, e via dicendo. Lui ci ha dato l’esempio nella vita quotidiana, ha indicato che non è necessario allontanarsi da questa, ma viverla pienamente.
Questa santità nella vita quotidiana, voi la vivete nell’Azione Cattolica?
Miani: Certo, si può pensare all’Azione Cattolica come un luogo nel quale ci si dà una mano a far crescere le persone e collaborare con l’opera del Signore.
Tra gli ospiti del convegno, anche il cardinal Bagnasco che ha ricordato un altro aspetto della vita del beato Toniolo: l’etica e l’economia.
Miano: Nella sua relazione il cardinal Bagnasco ha colto il senso vivo della santità di Toniolo: la sua ricerca della verità e dela libertà e anche il rapporto tra etica ed economia che egli aveva anticipato, sottolineando la necessità che l’economia sia caratterizzata da una prospettiva etica.
Oggi nella globalizzazione è questo un fattore ancor più necessario?
Miano: Sì, in questo senso è stata provvidenziale questa beatificazione. E’ venuta quasi a dirci in questo momento “guardate all’essenziale”, ricordatevi che “l’economia è per l’uomo e non il contrario”.
Lei ha poi invitato ad impegnarsi nella formazione, quale elemento più importante della stessa politica.
Miani: L’impegno politico è una scelta importante per alcuni, da sostenere e qualificare. A tutti, però, è richiesto di formarsi come cristiani e cittadini, non possiamo delegare in questo momento, ma è tempo di sentirci tutti responsabili. La nostra è una vocazione di servizio alla formazione.
In conclusione ha affermato “Che sarebbe di questo Paese senza l’Azione Cattolica?” e sono partiti gli applausi….
Miano: Questa domanda voleva dire che l’Azione Cattolica ha quasi tanti anni quanti ne ha il nostro Paese: 144. Essa ha alimentato la vita dell’Italia, ha sostenuto la dimensione etica e l’impegno pubblico, ha spinto tante persone a impegnarsi in politica, ha fatto sì che nascessero vocazioni al sacerdozio e tanti tanti altri risultati.
Quanti siete nell’Azione Cattolica?
Miano: Circa 400 mila sono i tesserati. Sociologi e statistiche indicano, poi, che ci sono, più o meno, altre tre persone per ogni tesserato. Quindi, in totale, è un numero intorno al milione a partecipare alle nostre attività.
E’ vero che i vescovi lombardi hanno invitato a tesserarsi?
Miano: Sì, con il cardinale Scola, i presuli hanno invitato a riscoprire una forma di appartenenza più forte alla Chiesa, non solo con la semplice presenza nella vita parrocchiale, ma con questo tesseramento che deve significare proprio prendersi un impegno…