"Da cinque decenni un centro di indubbia qualità"

L’accoglienza del cardinale Scola al Santo Padre durante la visita all’Università Cattolica di Roma

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ROMA, giovedì, 3 maggio 2012 (ZENIT.org) – Pubblichiamo il saluto di benvenuto al Santo Padre da parte del cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano, neopresidente dell’Istituto Toniolo di Studi Superiori, l’organismo che controlla l’Università Cattolica del Sacro Cuore. La visita del Santo Padre alla sede romana si è svolta in occasione del 50° anniversario dell’istituzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia, la quale porta il nome del suo fondatore, padre Agostino Gemelli.

***

Beatissimo Padre,

quando il 6 febbraio 1920 Padre Agostino Gemelli si recò dal notaio per dar vita all’Istituto di studi superiori da cui nascerà l’Università Cattolica, scelse di intitolarlo a Giuseppe Toniolo.

L’Istituto Toniolo, lungo tutti questi anni e ancora oggi, continua la sua funzione di garante morale dell’università tutta. Per una provvidenziale coincidenza celebriamo oggi, con la straordinaria presenza della Santità vostra, il 50° anniversario della nascita della Facoltà di medicina e chirurgiaAgostino Gemelli”, solo qualche giorno dopo la beatificazione di Giuseppe Toniolo. In lui, come Padre Gemelli ebbe a dire, «l’Università Cattolica considera e venera l’uomo che più di ogni altro efficacemente promosse e preparò con quarant’anni anni di apostolato la fondazione del nostro ateneo».

La Facoltà di Medicina e Chirurgia con il Policlinico, “sogno dell’anima” di Padre Gemelli, rappresenta da cinque decenni un centro di indubbia qualità sotto il profilo professionale e della ricerca, entrambi riferiti all’umanesimo cristiano. Non poche sono le eccellenze di valore internazionale che in essa si coltivano.

Beatissimo Padre,

a nome di tutti i membri del Comitato Permanente posso assicurarle che l’Istituto Toniolo intende intensificare il suo compito a servizio dell’università nel solco della vita e dell’opera del Beato che Ella nell’Angelus di domenica scorsa ha voluto definire come «appassionato servitore della comunione nella Chiesa».

Di questa comunione, accolta come il grande dono elargito in Cristo Gesù nostro Signore dalla Santissima Trinità all’umanità intera, hanno oggi più che mai bisogno i cristiani d’Europa. A questa stessa comunione, attenta a tutte le dimensioni dell’umano e perciò tesa ad allargare la ragione come da tempo la Santità Vostra domanda, deve rifarsi in maniera esplicita chi opera in Università.

Questa, nascendo in Occidente dal fertile terreno dell’esperienza ecclesiale, si concepì come una communitas docentium et studentium. La lunga esperienza universitaria della Santità Vostra, da cui non cessiamo di trarre beneficio attraverso il Suo magistero e in modo del tutto speciale dalla Sua appassionata ricerca su Gesù di Nazaret, sarà stimolo al lavoro scientifico e culturale che si svolge nell’Università Cattolica del Sacro Cuore in quest’epoca confusa ma affascinante che sta segnando il passaggio al nuovo Millennio.

Lo sarà in modo particolare qui, presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia “Agostino Gemelli” e il Policlinico, ove quanti si prendono cura della sofferenza umana e si confrontano con la morte sono chiamati a documentare ogni giorno che la carità “accredita la verità” (Caritas in veritate 2).

Grazie Santità per la Sua quinta visita a questa Sede, segno di speciale predilezione che diventa motivo di più decisa responsabilità da parte di ognuno di noi.

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ZENIT Staff

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