CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 2 maggio 2012 (ZENIT.org) – Riportiamo di seguito l’articolo esplicativo a cura di monsignor Osvaldo Neves de Almeida, in merito al rinnovato status giuridico di Caritas Internationalis.
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Nei suoi 61 anni di vita, Caritas Internationalis è sempre stata uno strumento privilegiato della carità della Chiesa. La Santa Sede, raccogliendo la lunga esperienza di questa benemerita istituzione, e in modo speciale gli sviluppi degli ultimi anni, ha voluto aggiornare lo status giuridico di Caritas Internationalis per sostenerne meglio l’attività nel contesto odierno.
Storia e caratteristiche di Caritas Internationalis
Ricevendo in Udienza i partecipanti alla 19.ma Assemblea Generale di Caritas Internationalis, il 27 maggio 2011, Papa Benedetto XVI ha tracciato il profilo storico e la natura ecclesiale di questa istituzione, che costituisce un ambito privilegiato per la partecipazione dei fedeli all’apostolato della Gerarchia (cfr Conc. Ecum. Vat. II, Costituzione dogmatica Lumen Gentium, 27).
In quella circostanza, il Santo Padre ha ricordato come Caritas Internationalis non sia assimilabile alle grandi Organizzazioni non governative, pur svolgendo con esemplare professionalità e competenza dei ruoli assolti anche da esse; in particolare la lotta contro la povertà, il coordinamento degli aiuti umanitari e l’azione politica presso le istanze internazionali (advocacy).
Caritas Internationalis fu ideata da Pio XII dopo gli orrori della seconda guerra mondiale, per manifestare la solidarietà della Chiesa intera di fronte alle tante situazioni di conflitto e di emergenza nel mondo. Nel 2004 il Beato Giovanni Paolo II le conferì personalità giuridica canonica pubblica con il Chirografo Durante l’ultima Cena.
Caritas Internationalis possiede un profilo universale ed esercita il suo compito specifico a nome della Chiesa; è chiamata a favorire la comunione tra la Chiesa universale e le Chiese particolari, come pure la comunione tra tutti i fedeli, e deve portare il messaggio della Chiesa anche nella vita politica e sociale sul piano internazionale. (cfr. Udienza ai partecipanti all’Assemblea generale di Caritas Internationalis, 27 maggio 2011). La Santa Sede, da parte sua, ha il compito di seguirne l’attività e di vigilare affinché, tanto la sua azione umanitaria e di carità, come il contenuto dei documenti che essa diffonde, siano in sintonia con la Sede Apostolica e con il Magistero della Chiesa, e affinché essa sia amministrata con competenza ed in modo trasparente.
Questa persona giuridica pubblica è retta anzitutto, anche se non esclusivamente, dalla normativa propria e dalle disposizioni pertinenti del Codice di Diritto Canonico. Il Chirografo Durante l’Ultima Cena, nel riconoscere lo speciale legame di Caritas Internationalis con la Sede Apostolica, ha stabilito implicitamente che il suo governo e il suo operare facciano riferimento alla Prima Sezione della Segreteria di Stato (cfr Giovanni Paolo II, Cost. ap. Pastor Bonus, art. 41). In pari tempo il Chirografo ha affidato al Pontificio Consiglio Cor Unum il compito di seguire ed accompagnare l’attività di Caritas Internationalis. Anche se non sono state menzionate esplicitamente dal Chirografo, sono rimaste ovviamente vigenti rispetto ad essa le competenze generali di tutela dottrinale della Congregazione per la Dottrina della Fede (cfr ibid., art. 48), nonché quelle della Prefettura per gli Affari Economici, di vigilanza e di controllo delle amministrazioni che dipendono dalla Santa Sede o che ad essa fanno capo, quale che sia l’autonomia di cui possano godere (cfr ibid., art. 176). Più in generale, attesa la portata tendenzialmente universale dell’azione di Caritas Internationalis, sono state fatte salve le competenze della Santa Sede per l’ordinamento dei beni ecclesiastici, e specialmente la retta amministrazione dei medesimi beni (cfr ibid., art. 98). Inoltre, l’attività di Caritas Internationalis presso Governi e Organismi internazionali, considerato che si svolge a nome della Chiesa e coinvolge il munus pastorale del Santo Padre, chiama in causa la Seconda Sezione della Segreteria di Stato.
Il processo di aggiornamento del quadro giuridico di Caritas Internationalis
L’esperienza maturata nei quasi otto anni di applicazione del Chirografo Durante l’Ultima Cena ha permesso di comprendere con maggiore precisione come promuovere un aggiornamento giuridico che non solo rispetti, ma esprima ancora meglio la natura dell’organizzazione e chiarisca la distribuzione delle competenze dei Dicasteri e degli organismi interessati ad essa.
Inoltre, in questi anni ed in particolare negli ultimi mesi, numerosi Pastori e fedeli hanno voluto condividere con la Santa Sede le loro considerazioni e hanno offerto preziosi suggerimenti, manifestando sincero interesse per Caritas Internationalis.
Lo stesso Santo Padre, rivolgendosi ai partecipanti alla predetta Assemblea Generale dell’organismo in parola, nel maggio 2011, ha offerto i principi fondamentali da sviluppare nella nuova normativa.
Intanto, tra il gennaio e il maggio dell’anno scorso, un gruppo di lavoro di rappresentanti di Caritas Internationalis e della Santa Sede aveva studiato una nuova versione degli Statuti di Caritas Internationalis, cercando di mettere a fuoco le connesse problematiche dottrinali, giuridiche ed economiche. Il progetto degli Statuti è stato poi approvato dall’Assemblea Generale e consegnato alla Santa Sede nell’autunno 2011.
Nei menzionati incontri del gruppo di lavoro, tra l’altro, è emersa la necessità di una legislazione complementare del Chirografo Durante l’Ultima Cena, come riferimento normativo per l’applicazione dei nuovi Statuti. Ricevuto il progetto di questi ultimi, il Santo Padre ha dato precise istruzioni al Cardinale Segretario di Stato sui contenuti del summenzionato testo complementare del Chirografo. In ottemperanza a tali indicazioni è stato quindi preparato il Decreto Generale e sono stati rivisti e adeguati i nuovi Statuti e il Regolamento Interno.
Alcune caratteristiche del nuovo Decreto Generale
In ossequio alle indicazioni del Santo Padre, gli articoli 1, 2 e 3 del Decreto Generale chiariscono le competenze dei principali Dicasteri di riferimento. Al riguardo, si rafforza anzitutto il ruolo del Pontifico Consiglio Cor Unum (art. 1), che segue l’attività istituzionale di Caritas Internationalis ed è responsabile dell’approvazione dei suoi testi di contenuto dottrinale o morale. Come si è già accennato, la natura pubblica di Caritas Internationalis e la sua partecipazione al munus pastorale del Santo Padre postulano che essa esprima sempre in modo trasparente, anche nei suoi documenti, la carità e la sollecitudine della Chiesa.
L’art 2 riguarda la Prima Sezione e l’art. 3 la Seconda Sezione della Segreteria di Stato. Gli articoli 4 e 5 stabiliscono le linee guide per la futura redazione di una normativa di lavoro specifica per il personale e per la preparazione di un apposito regime previdenziale. Infatti, i dipendenti di Caritas Internationalis, pur non essendo dipendenti vaticani, sono parte della comunità di lavoro della Sede Apostolica (cfr Cost. ap. Pastor Bonus, Adnexum II) e hanno bisogno di una normativa lavorativa specifica. Gli articoli 4 e 5 attribuiscono poi all’ULSA competenza nelle vertenze lavorative e previdenziali e chiariscono il ruolo del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano e della Rota Romana in relazione a Caritas Internationalis.
L’articolo 6, per sottolineare lo stretto vincolo che unisce l’organismo in parola con il Successore di Pietro e la particolare attenzione del Papa verso questa istituzione, stabilisce
la nomina pontificia di almeno tre membri nel Consiglio Esecutivo. Ciò consente al Sommo Pontefice di designare persone di provata competenza specifica, particolarmente quelle provenienti da Regioni povere o meritevoli di un’attenzione privilegiata. Fino alla prossima Assemblea Generale esse saranno: S.E. Mons. Paul Yembuado Ouédraogo, Arcivescovo di Bobo-Dioulasso in Burkina Faso; S.E. Mons Youssef Antoine Soueif, Arcivescovo di Cipro dei Maroniti; S.E. Mons. Bernard Hebda, Vescovo di Gaylord negli Stati Uniti. Resta però fermo che la maggioranza dei membri sarà indicata dalle Caritas nazionali, alle quali resta pertanto la responsabilità per il governo di tale importante organismo della Confederazione.
È inoltre prevista la presenza di un Assistente Ecclesiastico e di una Commissione di Assistenza. La figura dell’Assistente Ecclesiastico era accennata nel Chirografo Durante l’Ultima Cena, ma non ne erano stati precisati i compiti e la collocazione all’interno delle strutture di Caritas Internationalis. La Commissione di Assistenza, invece, è nuova. Essa sarà composta da tre esperti aventi un mero compito consultivo per quanto concerne il funzionamento di Caritas Internationalis, ossia di aiuto affinché esso sia in linea con la nuova normativa e con gli obblighi connessi davanti alla comunità internazionale, specie in ambito previdenziale, lavorativo e finanziario.
Oltre al nulla osta della Santa Sede per le candidature a Presidente e Segretario Generale, già previsto nel Chirografo Durante l’Ultima Cena e negli Statuti precedenti, il Decreto Generale e i nuovi Statuti prevedono il nulla osta per la candidatura del Tesoriere, giacché tale carica ha un ruolo fondamentale nella preservazione dei diritti delle Organizzazioni membro e, pure, in qualche misura, quelli della Santa Sede.
L’Art. 7 riafferma il principio generale di vigenza della normativa canonica e vaticana di rilievo, nei confronti di quanti sono impegnati in enti situati nella Città del Vaticano e connessi istituzionalmente con la Santa Sede.
Conclusione
Nel dialogo permanente tra il Pontificio Consiglio Cor Unum, la Segreteria di Stato e i Responsabili di Caritas Internationalis, è stata affrontata, di fatto, la maggior parte del contenuto del Decreto Generale e, specialmente, ciò che attiene agli aspetti amministrativi e di disciplina del lavoro, oltre che ai profili finanziari.
La Santa Sede pensa che la nuova normativa complementare del Chirografo Durante l’Ultima Cena costituisca un rilevante aiuto per l’istituzione, all’altezza della qualità umana e spirituale dei suoi dirigenti e della loro professionalità. Soprattutto, la normativa odierna mette in piena luce l’identità distintiva di Caritas Internationalis, che è nel contempo la sua forza e ciò che può rendere la sua opera particolarmente efficace.