Messaggio a conclusione del Congresso Eucaristico di Ancona

“Resta con noi, Signore”

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ROMA, lunedì, 12 settembre 2011 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito il Messaggio conclusivo del XXV Congresso Eucaristico Nazionale che si è tenuto dal 3 all’11 settembre ad Ancona sul tema “Signore da chi andremo? L’Eucaristia per la vita quotidiana”.

* * *

Siamo venuti qui in molti da ogni parte d’Italia,

da una terra che ha una storia lunga e grande nella civiltà cristiana,

e un’altra ne prepara per i popoli d’Europa e del mondo, che qui convergono,

e perciò ha maggior bisogno di luce e di guida dall’alto.

Siamo qui in una città tesa alla conquista della terra e del mare,

mediante il suo sapere e il suo lavoro,

ma in difficoltà, come altre, per il pane di ogni giorno,

e, tuttavia, risoluta a creare una società che viva di sapienza, di giustizia e di pace,

avida perciò di avere in dono questi tesori spirituali.

“Resta con noi, Signore, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto”.

Tu ci sei necessario, o Signore, lungo la via,

nella cura degli affetti e delle fragilità, nella salute e nella malattia,

nel lavoro e nella festa, nella scuola e nell’educazione,

nell’accoglienza e nell’impegno per il bene comune.

Tu sei la nostra via e la meta del nostro cammino.

Ci hai chiamati qui, Signore, come i pellegrini di Emmaus, spiegandoci le Scritture:

educati dalla Parola di fede, il Padre ci ha attirati a Te.

E ti abbiamo riconosciuto allo spezzare del Pane:

nell’Eucarestia sei Tu che ti doni interamente a noi, sei tu che ci assimili a Te.

Sì abbiamo bisogno di un Dio vivo e partecipe, familiare e quotidiano come il pane.

Non un Dio lontano, assente, irraggiungibile,

un Dio che non sa, non vede, indifferente al bene e al male.

Certo, anche da questo Congresso Eucaristico ritorneremo a casa:

non è stata una parentesi o una distrazione, ma una sosta preziosa

per metterci di fronte al Mistero da cui la Chiesa è generata,

e ritornare senza indugio alla nostra missione di testimoni del grande “Sì”,

che in Gesù Cristo Dio ha detto all’uomo e alla sua vita,

all’amore umano, alla nostra libertà e intelligenza.

Ritorneremo nelle nostre famiglie e parrocchie, associazioni e movimenti,

come testimoni di speranza negli ambiti della vita quotidiana.

Ritorneremo nelle nostre Chiese particolari, in comunione con i nostri Pastori,

pronti a dare testimonianza della pluralità e ricchezza delle diverse realtà ecclesiali,

e insieme dell’unità che le mette in cammino con Colui che il Signore ha chiamato

a presiedere la carità di tutti, come successore dell’apostolo Pietro.

Ritorneremo da questa città, o Maria, sulla quale tu vegli Regina dei Santi, giorno e notte,

la città che ha eretto sul monte la Cattedrale, il suo vanto e il suo cuore.

Ritorneremo alle nostre città affidando alla tua intercessione il cammino del decennio

per educare alla vita buona del Vangelo questa nostra generazione,

perché, anche se indaffarata e immemore,

di Cristo vuole essere e vivere.

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ZENIT Staff

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