CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 6 luglio 2011 (ZENIT.org).- La Santa Sede ha sottolineato la necessità di adottare una serie di iniziative pastorali concrete per favorire il dialogo interculturale nei viaggi turistici e approfittare del patrimonio culturale al servizio dell’evangelizzazione.
Lo ha fatto nel Messaggio del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti in occasione della Giornata Mondiale del Turismo, che si celebrerà il 27 settembre sul tema “Turismo e avvicinamento delle culture”.
Il documento, pubblicato questo mercoledì dalla Sala Stampa della Santa Sede, segnala che tutte le iniziative della pastorale del turismo “devono integrarsi in un programma ampio di interpretazione”.
In questo modo, “insieme a un’informazione di tipo storico-culturale”, bisogna mostrare “in forma chiara e accessibile l’originale e profondo significato religioso di tali manifestazioni culturali”.
A questo scopo, la Santa Sede invita a utilizzare “risorse moderne e attraenti e approfittando delle risorse personali e tecnologiche a disposizione”.
Tra le proposte concrete, include “l’elaborazione di itinerari turistici che offrano la visita ai luoghi più importanti del patrimonio religioso-culturale della Diocesi”. “Su questa linea è importante la formazione spirituale e culturale delle guide turistiche, mentre si può studiare la possibilità di creare organizzazioni di guide cattoliche”.
È opportuno poi “elaborare pubblicazioni locali sotto forma di dépliant turistici, di pagine web o di riviste più specializzate sul patrimonio, con l’intento pedagogico di mettere in evidenza l’anima, l’ispirazione e il messaggio delle opere, e con un’analisi scientifica volta alla comprensione profonda dell’opera”.
“Non possiamo rassegnarci a concepire la visita turistica come una semplice pre-evangelizzazione, ma dobbiamo avvalercene come piattaforma per realizzare l’annuncio chiaro ed esplicito di Gesù Cristo”, sottolinea il Messaggio.
Saper viaggiare
La celebrazione della Giornata Mondiale del Turismo, promossa dall’Organizzazione Mondiale del Turismo, avviene dal 1980, con l’adesione della Santa Sede.
“Il tema di quest’anno, ‘Turismo e avvicinamento delle culture’, intende sottolineare l’importanza dei viaggi nell’incontro fra le diverse culture del mondo, specialmente in questi tempi in cui più di novecento milioni di persone compiono viaggi internazionali, agevolati dai moderni mezzi di comunicazione e dalla riduzione dei costi”, indica il documento vaticano.
Il testo è firmato dal Presidente e dal Segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, rispettivamente monsignor Antonio Maria Vegliò e Joseph Kalathiparambil, e segnala la necessità che le persone accettino l’esistenza di altre culture e si arricchiscano con esse, accogliendo ciò che hanno “di buono, di vero e di bello”.
“Per raggiungere tale obiettivo, il turismo ci offre tutte le sue possibilità”, sottolinea, aggiungendo che “è tanto importante ‘saper accogliere’ come ‘saper viaggiare’”.
Allo stesso modo, si ricorda l’importanza di “saper ascoltare, di voler essere interpellati dall’altro, di voler scoprire il messaggio che si cela in ciascun monumento, in ogni manifestazione culturale, su una base di rispetto, senza pregiudizi né esclusioni, evitando letture superficiali o parziali”.
Secondo il dicastero, “le attività turistiche vanno organizzate con riguardo verso le peculiarità, le leggi e i costumi dei Paesi di accoglienza, per cui i turisti, prima della loro partenza, dovranno raccogliere informazioni sulle caratteristiche del luogo che intendono visitare”.
“Un obiettivo della pastorale del turismo sarà certamente quello di educare e preparare i cristiani affinché l’incontro delle culture, che può realizzarsi nei viaggi, non sia un’opportunità persa, ma serva come arricchimento personale, che aiuti a conoscere l’altro e a conoscere se stessi”.
Potenziale evangelizzatore
Le “opere d’arte e di memoria storica hanno un enorme potenziale di evangelizzazione, in quanto si inseriscono nella via pulchritudinis, il cammino della bellezza, che è un percorso privilegiato e affascinante per avvicinarsi al Mistero di Dio”, prosegue il testo.
Come obiettivo prioritario della pastorale del turismo segnala quello di “mostrare il vero significato di tutto il retaggio culturale, nato nel calore della fede e per la gloria di Dio”.
“È quindi importante che presentiamo questo patrimonio nella sua autenticità, mostrandolo nella sua vera natura religiosa, inserendolo nel contesto liturgico in cui nacque e per cui nacque”.
Si invita anche a chiedersi costantemente “come accogliere le persone nei luoghi sacri in modo che ciò le aiuti a conoscere e amare di più il Signore? Come facilitare un incontro fra Dio e ciascuna persona che giunge lì?”, sottolineando “l’importanza di un’accoglienza adeguata”.
Monsignor Vegliò ha infine annunciato la celebrazione del VII Congresso Mondiale di Pastorale del Turismo, che avrà luogo a Cancún (Messico) dal 23 al 27 aprile 2012.
L’evento, organizzato dal Pontificio Consiglio in collaborazione con la Conferenza Episcopale Messicana e la prelatura di Cancún-Chetumal, permetterà, conclude il Messaggio, di “continuare ad approfondire le proposte concrete che la pastorale del turismo esige nel tempo presente”.