Per il 2010 bilancio consuntivo della Santa Sede in positivo

Nonostante la crisi, chiude con un attivo di circa 10 milioni di euro

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ROMA, domenica, 3 luglio 2011 (ZENIT.org).-Nonostante gli “elementi di incertezza e instabilità” innescati dalla grave crisi finanziaria del 2008, il Vaticano è riuscito a chiudere il suo bilancio economico del 2010 con un attivo di circa 10 milioni di euro. E’ questo il dato che emerge dal comunicato del Consiglio dei Cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede.

Bilancio economico della Santa Sede

L’esame contabile effettuato nei giorni scorsi, sotto la presidenza del Segretario di Stato, il Cardinale Tarcisio Bertone, ha certificato entrate per circa 245 milioni e 200 mila euro, contro un totale di uscite di circa 235 milioni e 350 mila, con un utile d’esercizio di circa 9 milioni e 850 mila euro.

Le cifre – illustrate dal Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, il Cardinale Velasio De Paolis – sono state accompagnate nel comunicato ufficiale dalla considerazione secondo la quale il bilancio 2010 “parrebbe dunque rafforzare […] la tendenza positiva evidenziatasi nell’esercizio del 2009, che, peraltro, già assorbiva gli effetti negativi derivanti dalla forte crisi finanziaria del 2008”.

Le uscite, si legge ancora, “sono da imputarsi per la maggior parte alle spese ordinarie e straordinarie dei Dicasteri e Organismi della Santa Sede, i quali, con la loro specifica attività, partecipano alla cura pastorale del Sommo Pontefice nei confronti della Chiesa universale”.

E si fornisce anche il numero complessivo del personale dipendente dalla Santa Sede, che al 31 dicembre 2010 arrivava a 2.806 unità, contro le 2.762 del 2009.

Governatorato dello Stato della Città del Vaticano

Tra le verifiche all’ordine del giorno figurava anche quella riguardante il Bilancio Consuntivo 2010 del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, che ha registrato entrate per quasi 256 milioni di euro e costi per circa 235 mila, con un utile effettivo di 21 milioni di euro.

“A tale risultato – si commenta – hanno contribuito sia l’ottimo andamento dei Musei vaticani, grazie, in particolare, alla crescita del numero dei visitatori, in controtendenza rispetto alla crisi del settore turistico mondiale, sia la ripresa dei mercati finanziari”.

Il bilancio economico della Città del Vaticano, con i suoi musei e servizi, come quelli di qualsiasi altra città (dalla farmacia al supermercato), è indipendente dalla Santa Sede, il cui bilancio economico non conta entrate dirette, tranne le donazioni delle Diocesi, delle congregazioni religiose e dei fedeli di tutto il mondo.

La nota ufficiale pone poi in risalto l’impegno posto dal Governatorato – con i suoi 1.876 dipendenti (nel 2009 erano 1.891) – alla manutenzione e alla conservazione “di quello che, a ragione, può essere ritenuto uno dei più importanti patrimoni storico-artistici dell’umanità”.

Obolo di San Pietro, una colletta indipendente

I Cardinali del Consiglio hanno poi esaminato i dati relativi all’Obolo di San Pietro, costituita dalla colletta che si tiene ogni anno nella maggior parte delle parrocchie del mondo in occasione della Solennità dei Santi Pietro e Paolo, il 29 giugno, Giornata della Carità del Papa.

Il denaro raccolto, che viene destinato dal Papa non alle spese della Santa Sede, ma alle opere in aiuto dei più poveri, comprende i contributi provenienti dagli istituti di vita consacrata, dalle società di vita apostolica e dalle fondazioni, così come dalle donazioni di fedeli privati.

Nel 2010, si afferma, l’Obolo è ammontato complessivamente a 67 milioni e 700 mila dollari americani, in ribasso rispetto all’anno precedente. E tuttavia, si legge nel comunicato, i membri del Consiglio esprimono “riconoscenza e apprezzamento a tutti coloro che, con il proprio contributo, hanno voluto sostenere la sollecitudine pastorale e caritativa del Santo Padre, soprattutto in situazioni di calamità e di emergenza in varie parti del mondo”.

Le ultime cifre menzionate riguardano l’importo versato a sostegno della struttura centrale della Chiesa, in base al canone 1271 del Codice di Diritto Canonico, pari a 27 milioni e 360 mila dollari americani – anche in questo caso in flessione rispetto al 2009 – e l’importo delle offerte pervenute da altre istituzioni, tra cui lo IOR, che ha donato al Santo Padre 55 milioni di euro per le sue attività di religione.

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ZENIT Staff

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