di Nieves San Martín
MANAGUA, lunedì, 20 giugno 2011 (ZENIT.org).- Il 18 giugno ha avuto luogo nella Cattedrale di Managua un atto di riparazione per l’attentato sacrilego perpetrato da alcuni delinquenti contro la chiesa di Sant’Agostino della capitale del Nicaragua. I Vescovi hanno esortato la società nicaraguense e le autorità a lottare contro la delinquenza che flagella il Paese.
Alcuni sconosciuti hanno rubato una custodia del Santissimo nella chiesa di Sant’Agostino e beni del sacerdote del tempio, l’italiano Benito Pitito, ha denunciato il 15 giugno l’Arcidiocesi di Managua.
L’Arcivescovo della città, monsignor Leopoldo Brenes, ha detto che i ladri hanno fatto irruzione nel luogo di preghiera all’alba di quel giorno e, dopo aver minacciato delle persone che stavano pregando, hanno portato via la custodia del Santissimo, che, come ha indicato monsignor Brenes, non è d’oro, ma “bagnata d’oro”.
Sono stati portati via anche un anello, un telefono cellulare e del denaro, la cui quantità non è stata precisata, di padre Pitito.
L’Arcivescovo di Managua, il Vescovo ausiliare, il vicario generale, monsignor Silvio Báez, e il clero arcidiocesano “lamentano e condannano” in un comunicato “i fatti deplorevoli e sacrileghi contro il Santissimo Sacramento” (cc. 1367 e 1376 del Codice di Diritto Canonico).
L’Arcidiocesi chiede “alle autorità di polizia di porre tutti i loro buoni uffici di indagine per portare alla cattura di quanti turbano la sicurezza cittadina, in particolare in questo caso”, ed esprime “vicinanza ai fedeli di questa amata parrocchia”, invitandoli “a offrire preghiere e atti di riparazione a Gesù Sacramentato e a continuare a pregare in ogni momento con e alla maniera di Maria nel Magnificat, scoprendoci amati da Dio, vivendo con gioia e speranza, collaborando con saggezza per costruire un Paese più umano e sviluppato, più giusto e pacifico”.
Il Movimento di Preghiera per i Sacerdoti e i Religiosi (MOSAYRE), dal canto suo, ha espresso il suo “dolore per la profanazione e il sacrilegio contro il Santissimo Sacramento” e “ribadisce l’impegno dei suoi membri nella preghiera che ci unisce come Chiesa”.
Il comunicato, firmato dal sacerdote Guillermo A. Majewsky, assesore arcidiocesano, solidarizza con l’Arcivescovo, il Vescovo ausiliare e il parroco della chiesa profanata.
La Chiesa cattolica ha chiesto questo giovedì alle autorità di “essere più belligeranti” contro la delinquenza, e ha esortato la cittadinanza a “fare attenzione” di fronte agli ultimi fatti di violenza registrati nella capitale.
Per l’Arcivescovo, bisogna “lavorare per una società che difenda i valori e rispetti la vita, perché attentare contro la vita è non avere il concetto del rispetto per la vita, che ci dà solo Dio, che è l’unico che ha la possibilità di togliercela”.
[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]