“Mondo cattolico e media” al centro di un convegno a Concesio

Organizzato dai soci italiani della Fondazione Centesimus Annus – Pro Pontifice

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ROMA, giovedì, 26 maggio 2011 (ZENIT.org).-“Mondo cattolico e media” è il titolo del convegno organizzato dai soci italiani della Fondazione Centesimus Annus – Pro Pontifice, in occasione della loro assise annuale. L’appuntamento è per le 10.30 di sabato 28 maggio a Concesio, vicino Brescia, presso ilCentro Pastorale Paolo VI (via Guglielmo Marconi n. 15).

L’introduzione ai lavori sarà affidata al prof. Fabrizio Pezzani, Docente del Dipartimento Analisi Istituzionale e Management Pubblico dell’Università Bocconi. Seguiranno quindi le relazioni di mons. Giuseppe Scotti, Segretario aggiunto del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, della dott.ssa Vania De Luca, giornalista di Rainews 24, del dott. Claudio Baroni, Vicedirettore de Il Giornale di Brescia. Il convegno si chiuderà con un dibattito.

«Brescia, sul mondo cattolico e i media ha molto da dire, a cominciare dall’esperienza da direttore del quotidiano cattolico “Il cittadino” di Giorgio Montini, papà di Giovan Battista Montini, futuro Papa Paolo VI. Lo stesso Paolo VI, da ragazzo, diede vita al periodico “La Fionda” e molti anni dopo, ormai diventato Papa, propugnò nel 1968 la nascita del quotidiano “Avvenire” con lo scopo di dare una voce unitaria ai cattolici italiani» ha detto mons. Giuseppe Scotti, anticipando un passaggio della sua relazione.

«Brescia – ha aggiunto – una città storicamente interessata a parlare di Vangelo con i mezzi di comunicazione sociale e lo ha fatto in tempi, per alcuni versi non sospetti e per altri difficili perché ha capito che uno dei grandi investimenti che occorreva fare era quello di tradurre il Vangelo per renderlo alla portata delle nuove generazioni che nell’Italia del secolo scorso si andavano scolarizzando».

Questo lungo cammino non si è di certo fermato, ma si confronta oggi con un sistema dei media profondamente mutato, non costituito solo dalla carta stampata e dall’editoria tradizionale, ma sempre più pervaso dai nuovi mezzi comunicazione di massa, come internet e i social network.

Si tratta, per mons. Scotti, di «guardare a quella stagione storica non come ad un periodo passato, ma come ad un epoca che si getta nel futuro di una Chiesa che sa comunicare il Vangelo in una società che sta cambiando rapidamente». In questo senso, l’esperienza di Brescia è particolarmente significativa, perché rappresenta l’esempio di un territorio, di una Chiesa locale, che ha saputo investire sui mezzi di comunicazione sociale, leggendo il fenomeno secondo una prospettiva globale.

«Il Papa nell’ultimo messaggio per la giornata delle comunicazioni sociali fa un riferimento molto interessante – ricorda il Segretario aggiunto del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali – infatti, parla della rivoluzione industriale che in passato ha prodotto un profondo cambiamento nella società e fa un paragone coraggioso e molto interessante, quando dice che l’uomo di oggi sta vivendo la stessa trasformazione attraverso l’agire dei mezzi della comunicazione sociale che stanno guidando il flusso dei grandi mutamenti culturali e sociali».

Infatti, appare evidente che «le comunicazioni sociali vanno ad incidere sul suo modo di essere dell’uomo e ne costituiscono una specie di scuola parallela, spesso più convincente di quella tradizionale, quindi educare i giovani alla comprensione e all’uso dei media è fondamentale per la loro maturazione come persone», ha sottolineato Massimo Gattamelata, Segretario generale della Fondazione Centesimus Annus – Pro Pontifice.

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ZENIT Staff

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