Dal capo dei Salesiani olandesi, parole da irresponsabile

Non dannose le relazioni tra adulti e bambini? Il commento di don Di Noto

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ROMA, lunedì, 23 maggio 2011 (ZENIT.org).- “Chi dice che non vanno condannate a priori le relazioni tra adulti e bambini è un irresponsabile. A maggior ragione se è un sacerdote. In quel caso è irresponsabile due volte, visto che sbaglia come uomo e come sacerdote”. È questa la condanna netta di don Fortunato Di Noto, il sacerdote fondatore dell’Associazione Meter (www.associazionemeter.org), pioniere nella lotta alla pedofilia che ha voluto così commentare le dichiarazioni che padre Herman Spronck, capo dei Salesiani per l’Olanda, ha rilasciato domenica in un’intervista a rtl.nl.

Nell’intervista padre Herman Spronck ha parlato della vicenda del padre salesiano Van B., 73 anni, che dal2008 al 2010 è statomembro del consiglio direttivo di “Martijn”, un’associazione che promuove la liberalizzazione della pedofilia e la depenalizzazione dei rapporti sessuali con minorenni.

“Personalmente non condanno a priori le relazioni tra adulti e bambini”, ha detto padre Spronck. “Ci sono naturalmente alcune norme sociali alle quali tutti dovrebbero attenersi. Ma ci si può chiedere se esse non siano troppo strette. Formalmente dirò sempre che ognuno deve rispettare la legge. Ma simili relazioni non sono necessariamente dannose”.

“Forse padre Spronck – ha aggiunto don Fortunato Di Noto – dovrebbe chiedere scusa alla Chiesa. Forse padre Spronck dovrebbe chiedere scusa ai bambini e a Dio. Forse, più che altro, padre Spronck non è informato su quanto duramente la Chiesa sta lottando per i bambini e per avere un clero più santo e impegnato a promuovere la tutela e la dignità dell’infanzia”.

“Un sacerdote che dice quello che ha detto Spronck è indegno della Chiesa, dell’abito che porta e della missione che compie – ha continuato –. Bastano le inutili, stupide parole dette da una persona evidentemente non in sintonia con la Chiesa, a gettare discredito sul duro, forte operato che con coraggio Benedetto XVI e dei Vescovi e sacerdoti portano avanti in tutto il mondo”.

“Ma come, mi chiedo, – si è chiesto don Di Noto – questo Papa ha dato giri di vite su giri di vite per combattere la pedofilia e l’abuso o la molestia da parte di sacerdoti indegni e che hanno perso di vista il rispetto dei bambini e la loro innocenza, e c’è ancora gente nella Chiesa e nella società che pretende di dichiarare fesserie simili?”.

“E c’è ancora – ha proseguito – chi sostiene la ‘normalizzazione della pedofilia’ come se non sia bastata l’Operazione Rescue (Salvataggio) che dopo una denuncia di Meter ha permesso lo smantellamento della ‘piattaforma della pedofilia culturale’ nel mondo con l’individuazione anche di 234 bambini abusati dai pedofili culturali, 700 indagati, 250 arresti e ben 70.000 iscritti a questa piattaforma”.

In un comunicato stampa il Provinciale Salesiano di Belgio-Olanda, padre Jos Claes, si è detto stupito nell’apprendere dalla stampa che il padre B. è stato membro dell’associazione “Martijn”, in quanto “assolutamente incompatibile con i principi e i valori della tradizione salesiana”.

“Quindi disapproviamo in maniera ferma tale fatto e prendiamo le distanze da un simile comportamento personale di un singolo confratello – si legge nella nota –. Comprendiamo che questa notizia ha indubbiamente ferito ancora una volta la giusta sensibilità di tante persone. Comprendiamo il loro dolore e presentiamo le nostre scuse in nome dei Salesiani di don Bosco. Per quanto riguarda detto confratello, la Congregazione prenderà i dovuti provvedimenti disciplinari, conformemente ad un protocollo in atto già dall’anno 2002 e alle normative date dalla Chiesa su questa materia”.

Dopo aver manifestato la volontà di dissociarsi dalle dichiarazioni di padre Spronck, il Provinciale Salesiano di Belgio-Olanda ha quindi aggiunto che “la Congregazione Salesiana ribadisce il suo impegno nella fedeltà a Don Bosco, alla sua grande tradizione pedagogica e, sulla scia di Don Bosco, la totale fedeltà al magistero della Chiesa. Il rispetto pieno e totale dei bambini, dei ragazzi e dei giovani rimane per noi un’opzione fondamentale ed irrinunciabile”.

“Mi vergogno di Spronck – ha detto ancora don Fortunato Di Noto – e apprezzo la nota della Congregazione Salesiana. E se non condividesse la Chiesa su un dramma simile, forse dovrebbe chiedere la dimissione allo stato laicale ed è triste cha ancora tali affermazioni non siano configurabili come reato per ‘istigazione alla violenza sui minori’”.

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ZENIT Staff

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