ROMA, lunedì, 23 maggio 2011 (ZENIT.org).- Quella degli abusi sessuali commessi da chierici ai danni di minorenni è “un’infame emergenza non ancora superata” che la Chiesa italiana è impegnata a fronteggiare. Lo ha affermato questo lunedì il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), nell’inaugurare in Vaticano la 63ma Assemblea generale dei Vescovi italiani.
L’Arcivescovo di Genova che solo alcuni giorni fa aveva parlato di “dolore sconvolgente” per l’arresto il 13 maggio scorso di don Riccardo Seppia, accusato di pedofilia e cessione di stupefacenti, ha detto: “Sull’integrità dei nostri sacerdoti non possiamo transigere, costi quel che costi. Anche un solo caso, in tale ambito, sarebbe troppo. Quando poi i casi si ripetono, lo strazio è indicibile e l’umiliazione totale”.
“Ma le ombre, anche le più gravi e dolorose, non possono oscurare il bene che c’è”, ha proseguito il Cardinale confermando “stima e gratitudine al nostro clero che si prodiga con fedeltà, sacrificio e gioia, nella cura delle comunità cristiane”.
Citando, nella prolusione, la lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede per le “linee guida” riguardo ai casi di abusi sessuali da parte del clero, il porporato ha poi parlato di “un’infame emergenza non ancora superata, la quale causa danni incalcolabili a giovani vite e alle loro famiglie, cui non cessiamo di presentare il nostro dolore e la nostra solidarietà”.
Il Cardinale ha quindi fatto sapere che “da oltre un anno, su mandato della Presidenza CEI, è al lavoro un gruppo interdisciplinare di esperti proprio con l’obiettivo di ‘tradurre’ per il nostro Paese le indicazioni provenienti dalla Congregazione”, e il cui esito “sarà presto portato all’esame dei nostri organismi statutari”.