Il Papa: fede e cultura, “grandezze indissolubilmente connesse”

Riceve la comunità dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

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CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 22 maggio 2011 (ZENIT.org).- Ricevendo questo sabato in udienza dirigenti, docenti e studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore in occasione del 90° anniversario di fondazione, Benedetto XVI ha esortato a non privare la sfera culturale dell’apporto della fede, perché “fede e cultura sono grandezze indissolubilmente connesse”.

Il Pontefice ha riconosciuto che il nostro tempo è caratterizzato da “grandi e rapide trasformazioni, che si riflettono anche sulla vita universitaria”.

“La cultura umanistica sembra colpita da un progressivo logoramento, mentre l’accento viene posto sulle discipline dette ‘produttive’, di ambito tecnologico ed economico”, ha osservato.

“La cultura contemporanea, poi, tende a confinare la religione fuori dagli spazi della razionalità: nella misura in cui le scienze empiriche monopolizzano i territori della ragione, non sembra esserci più spazio per le ragioni del credere, per cui la dimensione religiosa viene relegata nella sfera dell’opinabile e del privato”.

In questo “tornante storico”, “è importante consolidare e incrementare le ragioni per le quali è nata” l’Università Cattolica del Sacro Cuore: la “ricerca della verità, di tutta la verità, di tutta la verità del nostro essere”.

“Fede e cultura sono grandezze indissolubilmente connesse, manifestazione di quel desiderium naturale videndi Deum che è presente in ogni uomo”, ha osservato il Pontefice, indicando che “quando questo connubio si infrange, l’umanità tende a ripiegarsi e a rinchiudersi nelle sue stesse capacità creative”.

Per questo, è necessario che nell’università ci sia “un’autentica passione per la questione dell’assoluto, la verità stessa, e quindi anche per il sapere teologico”.

Il “sapere della fede” “illumina la ricerca dell’uomo, la interpreta umanizzandola, la integra in progetti di bene, strappandola alla tentazione del pensiero calcolatore, che strumentalizza il sapere e fa delle scoperte scientifiche mezzi di potere e di asservimento dell’uomo”.

Passione per l’uomo

“L’orizzonte che anima il lavoro universitario”, ha proseguito Benedetto XVI, “può e deve essere la passione autentica per l’uomo”, perché “solo nel servizio all’uomo la scienza si svolge come vera coltivazione e custodia dell’universo”, e “servire l’uomo è fare la verità nella carità, è amare la vita, rispettarla sempre, a cominciare dalle situazioni in cui essa è più fragile e indifesa”.

“L’attestazione della fede e la testimonianza della carità sono inscindibili”, ha aggiunto. “Il nucleo profondo della verità di Dio, infatti, è l’amore con cui Egli si è chinato sull’uomo e, in Cristo, gli ha offerto doni infiniti di grazia”.

“Il vertice della conoscenza di Dio si raggiunge nell’amore; quell’amore che sa andare alla radice, che non si accontenta di occasionali espressioni filantropiche, ma illumina il senso della vita con la Verità di Cristo, che trasforma il cuore dell’uomo e lo strappa agli egoismi che generano miseria e morte”.

La fede cristiana, ha rilevato il Vescovo di Roma, “non fa della carità un sentimento vago e pietoso, ma una forza capace di illuminare i sentieri della vita in ogni sua espressione”. “Senza questa dimensione teologale originaria e profonda, la carità si accontenta dell’aiuto occasionale e rinuncia al compito profetico, che le è proprio, di trasformare la vita della persona e le strutture stesse della società”.

“È questo un impegno specifico che la missione in Università vi chiama a realizzare come protagonisti appassionati, convinti che la forza del Vangelo è capace di rinnovare le relazioni umane e penetrare nel cuore della realtà”, ha detto ai presenti.

In questa prospettiva, ha concluso, “cuore pulsante e alimento costante della vita universitaria è la Cappella”, che come diceva Giovanni Paolo II “è luogo dello spirito, dove sostano in preghiera e trovano alimento, orientamento e sostegno i credenti in Cristo, che vivono con modalità diverse la vita intensa dell’Università; è palestra di virtù cristiane, dove cresce e si sviluppa la vita battesimale, e si esprime con ardore apostolico; è casa accogliente ed aperta, per tutti coloro che, ascoltando il Maestro interiore, si fanno cercatori di verità e servono l’uomo nella dedizione diuturna a un sapere non pago di orizzonti angusti e pragmatici.”

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ZENIT Staff

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