La famiglia va al cinema

Presentato il programma del Fiuggi Family Festival

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ROMA, giovedì, 19 maggio 2011 (ZENIT.org).- A Fiuggi, dal 28 al 31 luglio, avrà luogo un festival all’insegna del grande cinema e del divertimento stimolante e intelligente.

Si tratta del Fiuggi Family Festival, fondato e ideato dal compianto Gianni Astrei e organizzato con il patrocinio e la collaborazione del Forum delle Associazioni Familiari.

Per conoscerne proposte e contenuti ZENIT ha intervistato Antonella Bevere, presidente del Fiuggi Family Festival.

Quali sono i temi e gli approfondimenti per la IV edizione del Family Festival?

Bevere: Dopo la terza edizione, dedicata al “progetto” delle giovani famiglie, quest’anno parleremo delle relazioni all’interno e all’esterno del “sistema” famiglia. Infatti la caratteristica delle parti che compongono un sistema è quella di interagire, influenzando gli uni le azioni-reazioni degli altri: contemporaneamente i singoli elementi formano un tutt’uno nei riguardi di una finalità comune che identifica quel sistema. Quando i componenti cessano di interagire (quanto ahimè è frequente nelle famiglie di oggi …) i sistemi degenerano in insiemi.

E’ estremamente interessante applicare questi concetti alla quotidianità familiare e agli interventi di ogni genere che si esercitano sulla famiglia: politici, culturali, assistenziali, artistici (cinema nel nostro caso). Si vede infatti che qualunque tipo di azione che si ripercuota su un singolo elemento, in realtà agisce su tutto il sistema, senza dimenticare che la famiglia, in quanto relazione tra persone, è molto più di un sistema fisico: non si può infatti prescindere dalle sfere cognitiva, affettiva, spirituale di ogni suo componente che, in quanto persona, è oltre tutto dotato di libertà, cosa non di poco conto.

La grande attenzione verso i “cartoon” è una scelta concettuale suggerita dal nuovo direttore artistico del Fiuggi Family Festival Maria Mussi Bollini o un filone che avete scelto di sostenere e rafforzare?

Bevere: E’ una scelta assolutamente condivisa e che comunque rimane in linea anche con le edizioni precedenti. Quest’anno anche il Seminario 21 Aprile (tavolo di lavoro tra produttori e associazioni familiari organizzato dal nostro Family Festival) ha visto come argomento “la famiglia nei cartoni tv”. Non si tratta tanto di “rafforzare” quanto di non trascurare; a Fiuggi avremo anche molta non-animazione: film in concorso, retrospettive, film sulla relazione padre-figlio … Però ci è sembrato doveroso tenere in considerazione il fatto che l’animazione presenti caratteristiche diverse rispetto ai film: la fantasia ha maggiori possibilità di esprimersi in un cartone e di rielaborare le immagini nello spettatore. Vengono persino attivate aree cerebrali diverse rispetto a quelle utilizzate per guardare un film: prevale nel cartone il concetto di “simbolo” che è più plastico rispetto al concetto rimandato da un’immagine reale. Personalmente inoltre sono affascinata dalle musiche che accompagnano i disegni (pioniere fu Walt Disney) e che contribuiscono ad esprimere a livello surreale emozioni e situazioni. E’ un modo diverso di raccontare e di essere raccontati.. di imparare e di ricordare!

Ci spieghi perchè il Fiuggi Family Festival è una bella e buona opportunità di divertimento per famiglie con bambini e bambine.

Bevere: Da sempre il Festival si propone come un periodo di vacanza per tutta la famiglia, con possibilità di intrattenimento per tutti, attenzione ad ogni fascia di età per stare meglio insieme. Quest’anno sarà molto curata la possibilità di fare gite ed escursioni nei bellissimi dintorni, l’atmosfera magica del centro storico di Fiuggi e la cura e l’attenzione che da sempre riserviamo ai più piccoli realizzerà qualche sorpresa in più.

Insieme all’intrattenimento ci saranno incontri e dibattiti di notevole interesse culturale e sociale. Quali sono, secondo lei, i più originali?

Bevere: Il Festival si aprirà con interessanti considerazioni sul problema, sempre più pressante, della conciliazione famiglia-lavoro e continuerà nei giorni successivi con la possibilità di affrontare situazioni articolate che si inseriscono nel tema delle relazioni familiari: a me sembra molto importante, tra gli altri, l’incontro sul tema delle dipendenze in quanto esse influiscono pesantemente sull’equilibrio di una famiglia; e non si tratta solo di dipendenza da stupefacenti ma anche di disturbi del comportamento alimentare o di gioco compulsivo, dipendenze quali ricerche disperate di sostegni esterni a quella rottura delle relazioni di cui parlavo prima, a quell’incapacità di comunicare che trasforma un sistema in un insieme. Si parlerà anche di malattie gravi, quali l’autismo, e di quanto una condizione di fragilità debba essere sostenuta affinché la famiglia possa esprimere la dignità dei rapporti di sostegno, cura e tutela della vita dei propri componenti, dal concepimento alla morte naturale.

Il Fiuggi Family Festival è una realtà che cresce ogni anno di più. Potrebbe indicarci quali sono le sfide da superare?

Bevere: Il Festival parte dall’idea di non subire passivamente la cinematografia lamentandosi magari amaramente, ma di intervenire in un clima di festa apprezzando l’apprezzabile (che è tanto) e chiedendo prodotti adatti, fruibili e costruttivi con la forza che deriva dalla consapevolezza di esserci e di essere importanti. La maggiore difficoltà è proprio far percepire alle famiglie quanto sia importante che si ri-conoscano, si ascoltino (sia all’esterno che all’interno) per evitare di trasformare in una sensazione di precarietà quella che è la normale percezione delle difficoltà quotidiane. Se si ha l’impressione di vivere in una società liquida quello che si può fare è cercare di non affogare, mentre diventa molto difficile immaginare di costruire. Come sempre il problema è culturale, andare a riscoprire, scandagliando, dove “si tocca” …

Quindi il Festival è solo un evento culturale, anche se in senso ampio?

Bevere: La cultura è tale perché cresce e fa crescere ogni singola persona e quest’anno il festival si pone un obiettivo molto ambizioso: far abituare ciascuno, ciascuno di noi prima di tutto e poi ciascuno dei nostri ospiti, a chiedersi ogni sera cosa ha fatto concretamente nelle ore trascorse per migliorare la qualità delle relazioni della propria comunità familiare e a inventarsi con allegria un’idea per il giorno che verrà.

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ZENIT Staff

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