“Il Beato Ceferino è la gloria di un popolo maltrattato dalla storia”

75° anniversario del martirio di “El Pelé” e 150º della sua nascita

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MADRID, giovedì, 19 maggio 2011 (ZENIT.org).- La comunità rom di tutto il mondo ha festeggiato il Beato spagnolo Ceferino Jiménez Malla – noto come “El Pelé” – con il 7° Pellegrinaggio Internazionale del Popolo Gitano, nel 75° anniversario del suo martirio (1936) in difesa della fede. Quest’anno ricorrono anche i 150 anni della sua nascita.

“Il Beato Ceferino è una gloria della Chiesa per l’etnia gitana”, ha sottolinea monsignor Ciriaco Benavente, Vescovo di Albacete e presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni della Conferenza Episcopale Spagnola.

Il presule, che ha presieduto gli atti celebrati domenica 8 maggio durante il Pellegrinaggio, ha sottolineato “l’aumento di devozione per il beato in tutto il mondo”, e nella sua omelia ha ricordato “i valori del primo gitano beatificato da Giovanni Paolo II, che incontrò Dio e fu un servitore della Chiesa nell’Adorazione Notturna, nelle Conferenze di San Vincenzo e come terziario francescano”.

“E’ stato la gloria di un popolo maltrattato dalla storia, al quale sono stati collegati molti stereotipi”, ha aggiunto. “Il beato è nato da questo popolo e ci riempie di gioia e orgoglio”.

“Ceferino ha conquistato il nostro cuore perché ha dimostrato solidarietà verso tutti i suoi fratelli”, ha proseguito, ricordando anche l’interesse di Giovanni Paolo II perché si realizzasse “con urgenza” la prima beatificazione di un membro della comunità gitana nella storia.

Il Vescovo si è poi riferito alla Diocesi di Barbastro-Monzón come a “una terra bella e santa, irrigata dal sangue dei martiri”.

Alla festa hanno assistito Jesús Jiménez e suo figlio José Luis, di 8 anni. Sono giunti “per pregare il beato nella sua cappella perché, grazie alla sua intercessione, mio figlio è guarito da una malattia al fegato che secondo gli oncologi che lo assistevano nell’ospedale Valle de Hebrón non lasciava scampo”, ha spiegato Jesús.

Ha anche ricordato che nell’aprile 2005 si è recato a Barbastro per invocare “El Pelé”. “Tutti gli anni veniamo qui con la famiglia, ma è la prima volta che partecipiamo a questa festa”.

Pepe Vacas, direttore del Segretariato per la Pastorale Gitana, ha ricordato il momento in cui Giovanni Paolo II ha beatificato Ceferino, nel 1997, e ha riconosciuto le sue “qualità fuori dal comune”.

Come affermò il Pontefice ora beato in quell’occasione, Ceferino è stato un uomo la cui vita “dimostra che Cristo è presente nei diversi popoli e razze e che tutti sono chiamati alla santità”.

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ZENIT Staff

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