La creazione dell’anima umana non avviene nel tempo

Conferenza del prof. Enrico Berti alla Regina Apostolorum di Roma

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ROMA, giovedì, 12 maggio 2011 (ZENIT.org).- La creazione dell’anima umana non avviene nel tempo ma è un unico atto intemporale. E’ quanto ha detto questo giovedì il prof. Enrico Berti durante un incontro tenutosi a Roma nell’ambito del Master in Scienza e Fede dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

Socio nazionale dell’Accademia dei Lincei e membro della Pontificia Accademia delle Scienze, il prof. Berti ha insegnato nelle università di Perugia, Padova, Ginevra, Bruxelles e Lugano.

“Sull’origine dell’anima umana – ha spiegato il docente – la filosofia di ispirazione cristiana è stata di fatto divisa. A parte il ‘traducianesimo’ di Tertulliano (trasmissione dell’anima da parte dei genitori), condannato dalla Chiesa, la quale afferma nel catechismo che l’anima umana è creata direttamente da Dio, esistono tesi opposte circa il momento in cui Dio creerebbe l’anima”.

“Secondo una tradizione che risale a Gregorio di Nissa, Nemesio di Emesa, Massimo il Confessore, e che in età moderna è stata ripresa da Feyens e Zacchia, l’anima umana sarebbe creata nel momento del concepimento”, ha aggiunto.

“Invece – ha continuato – secondo la tradizione aristotelica, ripresa da Alberto Magno, Tommaso d’Aquino, Dante, e in età moderna da Brentano, Maritain e Ford, l’anima intellettiva, cioè specificamente umana, sarebbe creata dopo che l’embrione ha sviluppato le sue funzioni vegetative e sensitiva grazie all’anima vegetativa e sensitiva trasmesse dai genitori”.

Nella sua relazione il prof. Berti ha quindi sostenuto che quest’ultima tesi si fonda su un’interpretazione errata di un passo del De generatione animalium di Aristotele, quello secondo cui l’intelletto verrebbe “da fuori”, interpretazione smentita sia dal De anima che dalla Metafisica.

Secondo Aristotele l’anima umana, generata dal padre al momento del concepimento, è un’anima intellettiva, che contiene in sé le funzioni vegetative e sensitive, le quali si sviluppano prima di quelle intellettive. Essa agisce dunque come un programma, per cui è stata paragonata da Max Delbrück al DNA.

Secondo il Prof. Berti “non è corretto chiedersi in quale momento l’anima umana è creata, perché la creazione non avviene nel tempo, ma è un unico atto intemporale, che abbraccia tutto ciò che si sviluppa nel tempo”.

“L’affermazione che l’anima umana è creata direttamente da Dio – ha concluso – significa che l’identità di ciascuna persona umana è da sempre stabilita da Dio e quindi a lui nota, come attestano i passi evangelici secondo cui i nomi di ciascuno sono scritti nei cieli e i capelli del capo di ciascuno sono contati”.

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ZENIT Staff

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