La fondatrice di “Act One” esorta i cattolici a lavorare nel cinema

Chiede maggiore bellezza nelle arti

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FRONT ROYAL (Virginia), giovedì, 5 maggio 2011 (ZENIT.org).- Barbara Nicolosi incoraggia i cattolici a coinvolgersi nelle arti, soprattutto nel cinema, l’“arte del nostro tempo”.

La fondatrice di “Act One”, un’organizzazione con base a Hollywood che promuove i valori cristiani nell’industria dell’intrattenimento, ha lanciato questo appello lunedì rivolgendosi agli studenti del Christendom College, in Virginia (Stati Uniti).

La Nicolosi ha parlato del “Perché Hollywood Conta” traendo spunto dalla sua esperienza di consulente per il film “La Passione di Cristo” e di sceneggiatrice per una nuova pellicola su “Maria, Madre di Cristo”, nel cui cast figurano Al Pacino e Peter O’Toole e che verrà realizzata l’anno prossimo dalla MGM.

“Perché amiamo tanto i film?”, ha chiesto.

“I film sono la combinazione delle quattro forme di arte classica: letteratura, rappresentazione, musica e composizione – ha risposto –. Sono la forma d’arte della nostra epoca”.

La Nicolosi ha sottolineato che Hollywood è diventata la patrona moderna delle arti, un ruolo una volta ricoperto dalla Chiesa, e ha incoraggiato gli studenti a coinvolgersi nel mondo cinematografico, ad “essere tra le persone che parlano alla gente del nostro tempo”.

“So che avete talento”, ha affermato. “Che cosa vi trattiene? Paura? Pigrizia?”.

“L’arte fatta dai cristiani oggi non solo non è bella, ma tende ad essere tra gli esempi artistici più sgradevoli prodotti dall’umanità”, ha denunciato. “Abbiamo sacrificato la bellezza ad altro”.

Profondamente toccante

La bellezza, ha affermato la Nicolosi, è la combinazione di pienezza, armonia e splendore. “Ciò elimina quanto è carino, facile, puerile e banale”.

“Se è facile, non è bello. Ma se quando lo incontri qualcosa nel tuo spirito lo desidera, ti senti profondamente toccato nel tuo livello più umano, hai incontrato la bellezza”.

L’esperta ha spiegato che una persona ha bisogno di tre cose per percepire la bellezza: sensibilità, sufficientemente libera da pregiudizio e paura; intelligenza, come contrario dell’ignoranza; immaginazione, per permettere alla propria storia di combinarsi con la comunicazione dell’artista.

La Nicolosi ha ricordato un esempio di una statua di Nostra Signora Regina degli Angeli che ha visto in un tour della Cattedrale di Los Angeles. La statua è stata creata per apparire androgina, combinando tratti di vari tipi e razze di persone.

Quando ha commentato che la statua era “brutta”, la guida del tour ha risposto: “La Chiesa non guarda a questo, guarda al fatto che ciascuno si senta benvenuto venendo incluso nella statua”.

“Non cercavano pienezza, armonia e splendore”, ha sottolineato la Nicolosi. “Cercavano un programma, e hanno sacrificato la bellezza a favore dell’aspetto politico”.

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ZENIT Staff

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