Il Papa: la Sacra Scrittura si comprende nell'unità della storia di Dio

In un messaggio per la plenaria della Pontificia Commissione Biblica

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ROMA, giovedì, 5 maggio 2011 (ZENIT.org).- “Il piano in cui è possibile percepire la Sacra Scrittura come Parola di Dio è quello dell’unità della storia di Dio”. E’ quanto scrive Benedetto XVI nel messaggio rivolto ai partecipanti all’assemblea plenaria della Pontificia Commissione Biblica, presieduta dal Cardinale William J. Levada e che si tiene in Vaticano dal 2 al 6 maggio sul tema “Ispirazione e verità della Bibbia”. 

“Un concetto chiave per cogliere il testo sacro come Parola di Dio in parole umane è certamente quello dell’ispirazione”, afferma il Papa richiamando l’Esortazione apostolica Verbum Domini. “Infatti un’interpretazione dei Sacri scritti che trascura o dimentica la loro ispirazione non tiene conto della loro più importante e preziosa caratteristica”, ovvero la loro “provenienza da Dio”.

Ecco che una tale riduttiva interpretazione “non accede e non fa accedere alla Parola di Dio nelle parole umane e perde quindi l’inestimabile tesoro che contiene per noi la Sacra Scrittura. Questo genere di approccio – sottolinea il Papa – si occupa di parole meramente umane, benché possano essere … parole di una straordinaria profondità e bellezza”.

Dio, ricorda ancora il Pontefice, rivolge a noi la sua parola per “rivelare se stesso e far conoscere il mistero della sua volontà” nonché il “suo progetto di salvezza per l’umanità. L’impegno di scoprire sempre di più la verità dei Sacri libri equivale dunque a cercare di conoscere sempre meglio Dio e il mistero della sua volontà salvifica”.

“La riflessione teologica – afferma poi – ha sempre considerato ispirazione e verità come due concetti chiave per un’ermeneutica ecclesiale delle Sacre Scritture. Tuttavia si deve riconoscere l’odierna necessità di un approfondimento adeguato di queste realtà, così da poter rispondere meglio alle esigenze riguardanti l’interpretazione dei testi sacri secondo la loro natura”.

“In una buona ermeneutica – conclude infine – non è possibile applicare in modo meccanico il criterio dell’ispirazione, come pure della verità assoluta, estrapolando una singola frase o espressione”.

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ZENIT Staff

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