ROMA, lunedì, 2 maggio 2011 (ZENIT.org).- “L’abuso è nel cuore dell’uomo, ed è il cuore a dover cambiare”. Lo ha detto mons. Antonio Staglianò, Vescovo di Noto, nel celebrare il 29 aprile, alla presenza di autorità civili, militari, religiose, ragazzi di tutte le scuole di Avola, la Santa Messa presso la parrocchia Madonna del Carmine di Avola.
Con la presenza di mons. Staglianò, la XV edizione della Giornata bambini vittime della violenza, dell’indifferenza e dello sfruttamento, apertasi il 25 aprile sul tema “Abbiamo ritrovato la vita” e organizzata dall’Associazione Meter (www.associazionemeter.org) di don Fortunato Di Noto, ha vissuto il suo momento spirituale.
Per l’occasione, una gigantesca icona del “Gesù buono e bel pastore” con la scritta “chi accoglie i bambini accoglie me” dominava la navata centrale.
Nell’omelia il Vescovo ha detto: “Viviamo in una società permeata da tanti abusi che dimenticano i più deboli. La comunità cristiana è tale se è accogliente, non è solo un vestito bello esteriormente, ma quello che abbiamo interiormente deve incarnarsi nelle opere di carità, di accoglienza, di amore verso l’altro”.
“Ci sia in tutti una gioiosa Pasqua ricca di umanità”, ha auspicato, perché “la risurrezione di Cristo apre all’uomo un futuro di speranza e, con il dono dello Spirito, lo responsabilizza nella costruzione di una umanità nuova, ora e qui”.
Precedentemente, in un indirizzo di saluto, don Di Noto aveva detto: “Ricordare le vittime degli ingiustificati atti di violenza, sfruttamento e indifferenza sui bambini ed esaltare, in una logica evangelica e umana di prossimità e aiuto alle fragilità umane, la pedagogia dell’amore. Sono questi i due cardini che ci permettono di andare avanti, purché sia amore: dall’amore si può rivivere, nell’amore si ritrova la ragione umana e di fede per riprendere gli interrotti cammini”.
Citando poi alcuni passaggi del nuovo libro di mons. Staglianò, intitolato “Una speranza per l’Italia”, il fondatore di Meter ha ricordato che: “Il dolore ci riporta alle domande radicali. Il dolore improvviso. Il dolore innocente. Il dolore frutto di violenza, soprattutto la violenza della mafia, della ‘ndrangheta, della camorra, che uccidono e dominano territori”.
“Noi sappiamo – ha continuato – che c’è un altro territorio dominato da questo tipo di violenza che offre ‘un amore malato’, ‘deturpante’ è il ‘territorio innocente dei bambini’”. Ecco perché con questa giornata si intende ricordare “il frutto dell’abominio del non amore per i piccoli, per l’uomo. Chi ha compiuto, o compie atti senza amore, violenta, sfrutta, distrugge e crea indifferenza”.
“L’amore – ha detto ancora don Di Noto – si concretizza ‘nei fatti e nella verità’. Questo appuntamento della Giornata Bambini Vittime lo richiama, lo realizza, e la fede (spesso condizionata dall’affaticamento e dalla noia depressiva) si rapporta ‘a questo amore concreto, vitale storico, effettivo, che ci incontra vitalmente, storicamente, concretamente nella vita di ogni giorno’”.
Nella cerimonia del ricordo i bambini hanno posto una candela accesa come segno della vita che non muore e come impegno di tutti per aiutare chiunque è nel bisogno.
A conclusione Meter ha donato una somma al Vescovo per la futura clinica cardiologica pediatrica che verrà costruita a Butembo Beni, in Congo, oltre al nuovo libro “Chi accoglie i bambini, accoglie il Signore. Traccia per una nuova pastorale di prossimità contro gli abusi” (Editore Santocono) e una immaginetta con la poesia “Innocenti nell’Innocente”.