ROMA, mercoledì, 22 dicembre 2010 (ZENIT.org).- Il Natale che si avvicina ci invita a non farci trovare impreparati da Gesù e ad accoglierlo con la giusta predisposizione d’animo e una coscienza rinnovata. E’ l’incoraggiamento espresso questo mercoledì da Benedetto XVI durante l’Udienza generale nell’Aula Paolo VI.
Nel clima di festa dell’incontro odierno, allietato dal suono degli zampognari molisani di Bojano, che come ormai tradizione dal 1993 hanno eseguito le tipiche melodie natalizie, il Papa ha riflettuto sul mistero della Natività.
“La cura che poniamo per rendere più splendenti le nostre strade e le nostre case ci spinga ancora di più a predisporre il nostro animo ad incontrare Colui che verrà a visitarci, che è la vera bellezza e la vera luce”, ha detto il Papa nel suo discorso, a cui ha aggiunto a braccio diversi passaggi.
“Purifichiamo quindi la nostra coscienza e la nostra vita da ciò che è contrario a questa venuta – ha continuato –: pensieri, parole, atteggiamenti e azioni, spronandoci a compiere il bene e a contribuire a realizzare in questo nostro mondo la pace e la giustizia per ogni uomo e a camminare così incontro al Signore”.
Nella preparazione al Natale il Papa ha invitato i fedeli ad abbandonarsi a sentimenti di gioia e di stupore, a lasciarsi “sorprendere e illuminare da questo atto di Dio, che è totalmente inaspettato: Dio si fa Bambino”.
Benedetto XVI ha poi citato in più occasioni Sant’Ireneo, il quale affermava che il cristiano deve abituarsi “a percepire Dio”, il quale attraverso suo Figlio bambino “ci chiama alla somiglianza con Lui”.
“Con la sua venuta tra noi – ha continuato il Pontefice –, Dio ci indica e ci assegna anche un compito: proprio quello di essere somiglianti a Lui e di tendere alla vera vita, di arrivare alla visione di Dio nel volto di Cristo”.
“Il Verbo fatto bambino ci aiuta a comprendere il modo di agire di Dio, affinché siamo capaci di lasciarci sempre più trasformare dalla sua bontà e dalla sua infinita misericordia”, ha detto.
Il Papa si è quindi soffermato sulla simbologia natalizia e sulla bellezza dei presepi, e a questo proposito si è rallegrato “perché rimane viva e, anzi, si riscopre la tradizione di preparare il presepe nelle case, nei posti di lavoro, nei luoghi di ritrovo”.
“Questa genuina testimonianza di fede cristiana – ha auspicato – possa offrire anche oggi per tutti gli uomini di buona volontà una suggestiva icona dell’amore infinito del Padre verso noi tutti. I cuori dei bambini e degli adulti possano ancora sorprendersi di fronte ad essa”.
Benedetto XVI ha infine concluso la catechesi con un augurio particolare: “In mezzo all’attività frenetica dei nostri giorni, questo tempo ci doni un po’ di calma e di gioia e ci faccia toccare con mano la bontà del nostro Dio, che si fa Bambino per salvarci e dare nuovo coraggio e nuova luce al nostro cammino”.
“E’ questo il mio augurio per un santo e felice Natale – ha detto ancora –: lo rivolgo con affetto a voi qui presenti, ai vostri familiari, in particolare ai malati e ai sofferenti, come pure alle vostre comunità e a quanti vi sono cari”.