Dialogo con la Chiesa sul posto dell’uomo nel cosmo

Nella prima STOQ Lecture del cosmologo inglese John D. Barrow

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ROMA, martedì, 7 dicembre 2010 (ZENIT.org).- Sarà John D. Barrow, il matematico e cosmologo di Cambridge e Premio Templeton per il progresso nella ricerca o scoperte sulle realtà spirituali (2006), a tenere la prima STOQ Lecture, venerdì 10 dicembre prossimo, alle ore 18.00, a Roma presso la Sala Pio X di Via della Conciliazione n 5 (entrata Via dell’Ospedale). 

John D. Barrow è noto al pubblico per aver discusso e sviluppato alcuni anni fa con Frank Tipler la teoria del principio antropico, le cui conseguenze fanno discutere ancora oggi filosofi e teologi sul ruolo e la posizione dell’uomo nell’universo.

La conferenza dal titolo “The Origin of the Universe. What Modern Cosmology Tells Us about Our Place in the Universe” prenderà in esame l’idea di un universo in espansione e le sue conseguenze per lo sviluppo della vita.

La STOQ Lecture sarà presieduta dal Card. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, mentre padre José G. Funes S.J. Direttore della Specola Vaticana discuterà la tesi del prof. Barrow. Modererà l’incontro il prof. Piero Benvenuti dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana).

L’evento organizzato con la sponsorizzazione dell’ASI, sancisce la collaborazione tra questa e il Progetto STOQ (Science, Theology and the Ontological Quest), seguendo di poche settimane la firma dell’accordo quadro per l’istituzione del “Portale Universale di Cosmologia”.

“Nei rapporti tra fede e scienza – ha dichiarato il Card. Gianfranco Ravasi – il passato incombe con la sua grandezza come con le sue tensioni e i suoi drammi. Bisogna ora guardare al futuro, l’orizzonte della storia non può essere l’unico, esiste un orizzonte che si apre”.

Un incontro tra cultura laica e religiosa di cui il Pontificio Consiglio per la Cultura si è fatto interprete istituendo, nel 2003, il Progetto STOQ (Science, Theology and Ontological Quest) con l’obiettivo di avviare una nuova epoca di confronto tra ricerca sperimentale e teologia, un nuovo orizzonte non più segnato dal conflitto e dalla reciproca intolleranza ma dal rispetto e dal riconoscimento della comune dignità.

Alla radice del Progetto STOQ, la volontà della Santa Sede di promuovere l’interazione feconda tra i diversi ambiti del sapere e di aprire con fiducia la Chiesa e le università pontificie allo studio e al confronto con la scienza. Un appello rivolto alla comunità scientifica e all’uomo contemporaneo affinché ragione sperimentale e logos divino, nel dialogo, possano illuminarsi reciprocamente nel comune anelito alla verità.

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ZENIT Staff

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