Giunti a Parigi i feriti dell'attentato alla Cattedrale siro-cattolica

SOS dei Vescovi iracheni a quelli di Francia

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di Nieves San Martín

PARIGI, mercoledì, 10 novembre 2010 (ZENIT.org).- Sono arrivati questo lunedì all’aeroporto di Orly, a Parigi, 35 iracheni feriti nell’attentato del 31 ottobre alla Cattedrale siro-cattolica di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso di Baghdad.

Il 5 novembre, i Vescovi iracheni avevano lanciato un drammatico appello ai Vescovi francesi chiedendo sostegno e preghiere.

L’aereo giunto a Orly trasportava 35 feriti – 34 cristiani e un agente di sicurezza musulmano – e 19 persone che li accompagnavano.

L’evacuazione fa parte di un’iniziativa, annunciata nel 2007 dalla Presidenza francese, che mira ad accogliere iracheni “appartenenti a minoranze religiose vulnerabili”.

Da allora, 1.300 cristiani dell’Iraq sono stati accolti in Francia. Un secondo gruppo di 93 iracheni verrà evacuato prossimamente.

Le autorità irachene hanno chiesto alla Francia di non favorire l’esodo di persone dal loro Paese, mentre definiscono una catastrofe per l’Iraq quanto accaduto nella Chiesa siro-cattolica.

Dopo l’attentato, i Vescovi dell’Iraq hanno rivolto un appello ai loro “fratelli di Francia”, secondo quanto ha reso noto il 5 novembre il sito della Diocesi di Rabat, in Marocco. Chiedevano sostegno e preghiere, ma anche di “restare con noi”.

“Il nostro calvario – dice il messaggio – è duro e ci sembra prolungato. Il massacro che ha avuto luogo nella Cattedrale di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso (…) ci ha scossi profondamente”.

“Perdiamo la pazienza ma non perdiamo mai la fede e la speranza. Questo avvenimento così grave, avvenuto proprio dopo il Sinodo [dedicato al Medio Oriente], ci colpisce ancor di più”, affermano i presuli iracheni.

I Vescovi chiedono ai loro omologhi francesi “preghiera e sostegno fraterno e morale”. “La vostra amicizia ci esorta a rimanere nella nostra terra, a perseverare e a sperare. Senza questo ci sentiamo soli e isolati”.

“Abbiamo bisogno della vostra compassione per tutto ciò che tocca la vita degli innocenti, cristiani e musulmani. Restate con noi, restate con noi fino a quando il flagello sarà passato. Che il Signore ci protegga tutti”.

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ZENIT Staff

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