Solidarność e la lotta per la libertà

Un sondaggio a trent’anni dalla sua fondazione

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di don Mariusz Frukacz

ROMA, lunedì, 23 agosto 2010 (ZENIT.org).- In occasione del trentesimo anniversario della nascita di “Solidarność” il settimanale cattolico “Niedziela”, uno dei più conosciuti settimanali cattolici in Polonia, ha pubblicato in questi giorni sul suo sito Internet (www.niedziela.pl) un sondaggio sul ruolo di “Solidarność” nei cambiamenti avvenuti in Polonia e in Europa Orientale durante l’occupazione comunista.

Secondo i risultati del sondaggio, per i lettori del settimanale “Solidarność” ha svolto un ruolo importante sia dal punto di vista storico che morale.

L’82% dei lettori di “Niedziela” è convinto che la nascita di “Solidarność” nell’agosto del 1980 abbia contribuito in maniera decisiva alla distruzione del sistema comunista in Europa orientale.

Per il 14% degli intervistati invece “Solidarność” non ha svolto un ruolo importante per i cambiamenti che si sono verificati in Polonia e in Europa.

In realtà “Solidarność” non è stato solo un sindacato dei lavoratori. Fin dal principio si è costituito come un movimento nazionale a cui hanno aderito circa 10 milioni di persone.

E’ stato il primo movimento polacco in cui la Chiesa cattolica e il mondo degli operai si sono uniti insieme.

La lotta per un sindacato libero era una rivendicazione che il regime aveva difficoltà a contrastare e reprimere.

Con lo sciopero degli operai nei cantieri navali di Danzica, i polacchi diedero inizio ad un movimento che chiedeva la libertà, e il suo nome era “Solidarność”.

Fu grazie alla crescita di “Solidarność” che si è arrivati alle prime elezioni libere del 1989 e questo movimento di popolo ha contribuito in maniera decisiva alla fine del comunismo in tutta Europa.

Il primo rappresentante di “Solidarność” è stato Lech Wałęsa (1981-1990) che poi negli anni tra il 1990 e il 1995 è diventato presidente della Polonia.

Dopo Lecha Wałęsa il leader del sindacato di “Solidarność” e’ stato Marian Krzaklewski (1991–2002) e attualmente è Janusz Śniadek (dal 2002)

Nel contesto dei cambiamenti verificatisi nella storia della Polonia e dei Paesi occupati dai sovietici, grande importanza ha avuto il primo viaggio apostolico di Giovanni Paolo II in Polonia nel 1979.

E’ stato il primo viaggio del Papa slavo in un paese dell’Europa centrale ed orientale.

Profetiche le invocazioni e le preghiere che Giovanni Paolo II pronunciò nella piazza della Vittoria (oggi piazza di Piłsudski): “che lo Spirito Santo scenda su questa terra e la faccia cambiare”. L’anno dopo nacque “Solidarność”.

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ZENIT Staff

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