AVOLA, mercoledì, 23 luglio 2010 (ZENIT.org).- “L’hackeraggio al sito del Vaticano di sabato? È solo un’operazione di marketing per farsi pubblicità”. A denuncialo è don Fortunato Di Noto, il sacerdote fondatore di Meter (www.associazionemeter.org), l'associazione che da sempre si batte in prima linea per la tutela dell'infanzia e contro la pedofilia.
“Una squallida pubblicità sulla pelle delle vittime della pedofilia e degli abusi dei sacerdoti. Tutto questo è grave e disdicevole”, aggiunge amareggiato don Di Noto per questa squallida operazione, dimenticando l’opera a favore dei bambini e l’impegno contro questo drammatico fenomeno che già frutta miliardi alle organizzazioni pedocriminali.
“Sabato scorso – spiega – qualcuno ha posizionato un sito dal titolo ‘pedofilo.com’ in testa ai risultati di Google ottenuti inserendo la stringa ‘vatican’. Bene, è stata solo pubblicità e chi lo ha fatto se ne vanta pubblicamente”.
“Infatti - continua -, la società che ha compiuto quest’operazione – e che in un primo momento si è scusata col Vaticano – annuncia trionfalmente nella propria homepage: 'Siamo i leader nel posizionamento. Sappiamo davvero come posizionare un indirizzo online, tutto il mondo lo sa. Siamo riusciti a posizionare www.pedofilo.com in testa a 65,8 milioni di risultati incluso www.vatican.va quando su Google si cercava la parola ‘vatican’. Siamo contro gli abusi sessuali da parte dei sacerdoti (ma che c’entra con la loro operazione, N.d.R.?) e per questo alziamo la voce come tante persone nel mondo esigendo che la Chiesa la finisca con questi atti imperdonabili'”.
E ancora: “Siamo riusciti a fare questo con il SEO (Ottimizzazione Motori di Ricerca, N.d.R.), non abbiamo fatto un Google Bombing né abbiamo fatto hackeraggio di nessun server dell’ottima compagnia Google che ammiriamo per gli eccellenti servizi web che offre. Se vuoi essere la prima opzione per i tuoi clienti su Internet, devi subito contattarci, tutti i giornali nel mondo dimostrano che siamo i migliori: CNN, Gizmodo, Msn.com, El Mundo, Milenio, Catholic News Agency, Farfesh, Taller SEO, Zenit, El Financiero, La Repubblica”.
Per don Di Noto “tutto questo è miserabile e dimostra come su drammi così gravi si possa sfruttare per fare marketing, come se già non bastassero i miliardi che le organizzazioni pedocriminali guadagnano sui bambini. Una cosa da accattoni del web”.
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Jul 21, 2010 00:00