Prove false contro la Chiesa in Belgio

Un quotidiano crea un collegamento con il caso dell’assassino seriale Dutroux

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BRUXELLES, mercoledì, 7 luglio 2010 (ZENIT.org).- Gli investigatori della Giustizia belga non hanno trovato alcun documento che colleghi l’Arcivescovado di Bruxelles con il caso del pederasta e assassino Marc Dutroux, ha rivelato questo mercoledì l’avvocato dell’Arcivescovado Fernand Keuleneer durante una conferenza stampa.

Il rappresentante legale ha convocato l’incontro per rispondere alle informazioni diffuse il 6 luglio dal quotidiano fiammingo “Het Laatste Nieuws”, secondo cui nella perquisizione dell’Arcivescovado del 24 giugno da parte della Giustizia belga sarebbero stati trovati documenti sul caso “Julie e Melissa”, due bambine sequestrate, torturate, abusate sessualmente e assassinate nel 1995 dall’omicida seriale Dutroux.

La notizia del presunto ritrovamento ha fatto il giro delle redazioni giornalistiche del mondo. Visto che sempre questo martedì il Cardinale Godfried Danneels, di 77 anni, Arcivescovo emerito di Malines-Bruxelles, è stato interrogato per dieci ore negli uffici della Polizia Giudiziaria Federale della capitale, alcuni media hanno visto in questo un rapporto diretto.

La Procura di Bruxelles ha confermato questo mercoledì che non esistono accuse contro il Cardinale Danneels, anche se Jos Colpin, portavoce del procuratore, non ha escluso che l’ex primate del Belgio venga nuovamente chiamato a testimoniare.

Il portavoce della Procura ha anche confermato che i documenti sul caso Dutroux in realtà non erano altro che un DVD “che, tra le altre cose, circola da tempo nelle redazioni”.

Un comunicato diffuso da Keuleneer spiega che, come avvocato dell’Arcivescovado, ha inviato questo mercoledì un messaggio alla Giustizia belga con domande molto precise dopo la presunta fuga di notizie provocata dal quotidiano fiammingo.

“Le informazioni apparse su ‘Het Laatste Nieuws‘ provengono da persone incaricate dell’indagine? Se è così, perché sono state rese pubbliche? Queste informazioni sono corrette? Se è così, i documenti menzionati in questo articolo sono stati trovati negli archivi? Non abbiamo ricevuto l’inventario dei documenti in possesso della Giustizia”.

“Avete un’idea della persona dalla quale sono saltati fuori questi documenti e di come sono stati trovati negli archivi?”, prosegue l’avvocato dell’Arcivescovado.

“Finora non c’è stata risposta a questa lettera per quanto riguarda queste domande”, ha spiegato Keuleneer.

“Di fronte alla mancanza di informazioni, l’Arcivescovo si è visto costretto a comunicare in base alle informazioni di cui è in possesso. Dopo un’indagine interna, non si tratterebbe di dossier in formato cartaceo”, come ha fatto intendere il quotidiano fiammingo, “ma di CD-rom che erano stati inviati da una persona ben nota alla stampa e all’Arcivescovado”.

“Come menziona oggi la stampa, questi CD-rom sono stati inviati, durante il caso Dutroux, a giornalisti giudiziari, politici e altre cariche del Paese. Non si tratterebbe, quindi, di un ‘ritrovamento unico’”.

“Sarebbe deplorevole che un”informazione’ sotto il segreto professionale sia stata comunicata volontariamente alla stampa da persone legate all’indagine per fare sensazione”, deplora l’avvocato dell’Arcivescovado.

“Ciò non contribuirebbe alla serenità dell’indagine – conclude –. I Vescovi del Belgio desiderano collaborare correttamente con la Giustizia. Desiderano contribuire rispondendo alle domande degli investigatori, e non reagendo ad articoli di stampa”.

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ZENIT Staff

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