I Vescovi degli Stati Uniti chiedono una legge quadro sull'immigrazione

di Nieves San Martín

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WASHINGTON, mercoledì, 5 maggio 2010 (ZENIT.org).- I Vescovi degli Stati Uniti hanno considerato l’introduzione di una legge quadro sulle questioni migratorie da parte della leadership del Senato, il 29 aprile, un “primo passo importante” per raggiungere la promulgazione di una legislazione di riforma integrale.

Hanno inoltre espresso il proprio sostegno ai Vescovi dell’Arizona nella loro opposizione alla legge che considera delinquenti gli immigrati illegali.

La cornice sulla riforma migratoria, elaborata dal senatore Charles Schumer e sostenuta dalla leadership del Senato, vuole promuovere l’avvio di negoziati in vista di un disegno di legge di riforma migratoria bipartisan.

La posizione dei presuli è stata resa nota il 29 aprile dal Vescovo John C. Wester di Salt Lake City, presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni.

“Esortiamo i membri di entrambe le parti ad avviare un processo in vista dell’introduzione e della promulgazione di una legislazione bipartisan che affermi lo Stato di Diritto e i diritti umani fondamentali”, ha affermato.

Il presule ha segnalato anche alcuni elementi che richiedono una revisione, come una disposizione controversa che permetterebbe alle coppie dello stesso sesso di ricevere i benefici di immigrazione concessi alle coppie sposate. Ha anche indicato che le misure di esecuzione non devono violare i diritti fondamentali, e che si devono affrontare politiche relative alle cause profonde dell’immigrazione.

Allo stesso modo, ha chiesto al Congresso di avviare il dibattito sulla questione per approvare una legge già nel 2010.

“Chiediamo un dibattito forte ma civile – ha detto il Vescovo Wester -. Questo problema non può più aspettare e non deve essere politicizzato o diventare ostaggio dell’ideologia. Il nostro sistema di immigrazione è inefficace e ha bisogno di un rimedio immediato”.

Il 27 aprile, dall’altro lato, in solidarietà con i Vescovi dell’Arizona, il presule ha reso noto a nome della Conferenza Episcopale un comunicato in cui si oppone alla promulgazione e all’implementazione della legge SB 1070 dell’Arizona, che considera gli immigrati illegali dei criminali.

Nel comunicato dice di unirsi “ai Vescovi cattolici dell’Arizona nella loro ferma opposizione alla recente promulgazione e implementazione della legge”, che, “pur se limitata allo Stato dell’Arizona, potrebbe avere un impatto su tutto il Paese nel modo in cui vengono percepiti e trattati i membri delle nostre comunità immigrate”.

Per il presule, “la SB 1070 mantiene uno standard legale molto basso che permette alla polizia di arrestare persone basandosi solo sull’apparenza, sul modo di parlare o sull’origine etnica”. Ciò, denuncia, “potrebbe portare all’arresto errato di statunitensi e residenti legali, così come alla separazione di famiglie, dei genitori dai figli o dei mariti dalle mogli”.

“Sicuramente aumenterebbero il timore e la sfiducia tra le comunità immigrate, indebolendo il rapporto tra i loro membri e la polizia”.

La SB 1070, aggiunge, “è sintomatica dell’assenza di leadership nel Governo federale in tema di immigrazione. Per anni, i Vescovi cattolici degli Stati Uniti hanno rivolto un appello al Congresso e alle ultime due Amministrazioni perché approvassero una riforma migratoria intelligente, integrale e giusta”.

Il Vescovo riconosce che “mentre molti membri del Congresso hanno compiuto sforzi in buona fede per approvare una riforma migratoria integrale, molti vedono ancora questo tema attraverso lenti politiche, usandolo per ottenere vantaggi politici o di partito. Questo gioco deve terminare”.

“I nostri leader nazionali – sottolinea – devono educare il popolo statunitense sulla necessità di una riforma e avere il coraggio di metterla in pratica. Finché non verrà approvata la riforma migratoria, altri Stati cercheranno di creare e applicare leggi migratorie inadeguate, con risultati catastrofici”.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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