ROMA, giovedì, 25 febbraio 2010 (ZENIT.org).- La “più profonda gratitudine” è il sentimento espresso dall’Arcivescovo Louis Kébreau, presidente della Conferenza Episcopale di Haiti, per gli aiuti che il Paese ha ricevuto da tutto il mondo dopo il devastante terremoto che l’ha colpito il 12 gennaio scorso.
Il presule ha ringraziato in una lettera l’associazione caritativa internazionale “Aiuto alla Chiesa che Soffre” (ACS), che ha offerto 70.000 dollari per far fronte all’emergenza e 100.000 dollari per i seminaristi diocesani bisognosi.
“Il vostro amore è compassionevole – scrive l’Arcivescovo Kébreau –. I vostri gesti ci danno la forza e la speranza di costruire e di unire i nostri sforzi per andare avanti”.
Dal canto suo, l’Arcivescovo Bernardito Auza, Nunzio Apostolico ad Haiti, ha scritto ad ACS per fornire un breve resoconto su come sia stato speso il denaro fornito dall’associazione.
Gli aiuti, ha spiegato, hanno contributo a finanziare un programma di aiuti d’emergenza ad ampio raggio, che ha incluso la fornitura di riso e fagioli agli indigenti e lo sforzo di “rilanciare le attività commerciali”, con sussidi distribuiti attraverso le parrocchie locali.
Lunga ricostruzione
Il Nunzio ha anche ricordato l’“ingente compito” della ricostruzione, che richiederà anni, addirittura decenni.
Nuovi dati indicano infatti che la devastazione è ancora peggiore di quella prospettata finora. Il Presidente haitiano Preval ha annunciato questo lunedì che si pensa che le vittime del sisma siano quasi 300.000.
Circa i progetti a lungo termine, il Nunzio ha riferito di iniziative per aiutare a pagare le tasse scolastiche dei bambini di Port-au-Prince perché possano frequentare le scuole cattoliche nella Diocesi di Les Gonaives, molto meno colpita dal terremoto rispetto alla capitale.
Allo stesso modo, si sta provvedendo a fornire materiale per una cancelleria temporanea per l’Arcidiocesi della capitale, visto che la casa e gli uffici dell’Arcivescovo sono stati ridotti in macerie come la Cattedrale.
I coordinatori dei progetti di ACS stanno progettando una visita ad Haiti ad aprile per valutare le priorità a medio e a lungo termine per aiutare la Chiesa, con la consulenza del Nunzio e dell’Arcivescovo Kébreau.
Il sostegno della Caritas
Un sostegno fondamentale è giunto ad Haiti dalla Caritas e da tutti coloro che le hanno fornito il proprio aiuto.
Il presidente di Caritas Internationalis, il Cardinale Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, ha visitato il Paese questo lunedì per consegnare aiuti dell’Honduras ed esprimere la propria solidarietà al popolo haitiano.
Durante la sua visita a Port-au-Prince, il porporato ha visitato le rovine della Cattedrale e dell’Arcidiocesi, dove sono morti l’Arcivescovo, monsignor Joseph Serge Miot, e alcuni collaboratori. Ha anche incontrato alcuni rappresentanti della Conferenza Episcopale Haitiana per discutere gli sforzi di sostegno e ricostruzione.
“E’ essenziale andare avanti, per ricostruire Haiti a livello culturale, spirituale e anche materiale”, ha detto nel quartier generale di Caritas Haiti.
I membri Caritas di 40 Paesi hanno raccolto 198 milioni di dollari da donazioni private per i sopravvissuti al terremoto. I Governi e le istituzioni hanno promesso di donare alla Caritas per Haiti 36 milioni di dollari.
La Caritas ha già sfamato più di 500.000 persone e fornito kit di riparo a 43.000 haitiani e cure mediche a 12.000. Il programma di assistenza di due mesi sarà seguito da un progetto di ricostruzione di 3-5 anni che si concentrerà su alloggi e istruzione.
“Siamo commossi per il sostegno che la Caritas ha ricevuto da tutto il mondo – ha dichiarato il Cardinale Rodríguez Maradiaga –. Dai Paesi ricchi dell’Europa e dell’America del Nord a quelli disperatamente poveri come Congo e Somalia, è un grande segno di solidarietà con Haiti mentre cerca di ricostruirsi. La Caritas lavorerà sodo per creare un futuro migliore per gli haitiani basato su solidarietà, speranza e amore”.