Il lavoro come vocazione

Ciclo di incontri a Milano sul tema “Libertà, scelta e professione”

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di Antonio Gaspari

ROMA, venerdì, 19 febbraio 2010 (ZENIT.org).- E’ iniziato giovedì 18 febbraio a Milano il ciclo di conferenze sul tema “Libertà, scelta e professione” promosso da Ingegneria senza Frontiere, la Cappellania Universitaria Beato Ferrini e l’Associazione Laureati del Politecnico di Milano.

Il primo incontro, moderato da Emanuela Colombo, delegato per la Cooperazione allo Sviluppo del Politecnico di Milano, ha visto l’intervento del prof. Giacomo Samek Lodovici, docente di Storia delle dottrine morali e ricercatore in Filosofia morale all’Università Cattolica sul tema “Libertà, libero arbitrio e doveri morali”.

Secondo gli organizzatori il ciclo di otto incontri (4 marzo, 15 aprile, 6 maggio, 27 maggio, 17 giugno, 1 luglio 15 luglio) è mirato a “ricomporre le essenze che guidano e spingono gli individui nell’ambito personale e professionale per lottare contro l’indifferenza e l’individualismo alfine di tendere verso un’auspicata felicità”.

“L’approfondimento di tematiche di carattere etico presso un centro universitario – si spiega ancora – nasce da esigenze quali il recupero dell’originario etimo della parola “università”: una comunità di docenti e studenti impegnati nella ricerca e acquisizione di superiori competenze culturali e professionali”.

La centralità della persona e la dimensione comunitaria vengono indicati come “valida impostazione della universitas studiorum”.

Gli organizzatori degli incontri affermano inoltre che “è doveroso superare la frammentazione specialistica delle discipline e recuperare la prospettiva unitaria del sapere” così come indirizzare “l’impegno della ricerca scientifica verso la domanda esistenziale di senso” perchè “la persona abbisogna anche della sapienza, di quella scienza cioè che si esprime nel “saper-vivere”.

L’obiettivo finale è quello di mutare la scolorita espressione “cercare un lavoro” in quella più pregnante “cercare la propria vocazione professionale” in cui si percepisce una “assai più marcata eco personalista”.

Per approfondire temi e finalità di questi interessanti incontri ZENIT ha intervistato don Alberto Marsiglio, Cappellano Universitario, presso il campus Bovisa del Politecnico di Milano, tra i promotori dell’iniziativa.

Perché avete dato vita a questo ciclo di incontri dal titolo “Libertà, scelta e professione”?

Don Alberto: L’idea di questo percorso nasce da un gruppo di studenti di Ingegneria senza Frontiere e dal loro desiderio di una formazione completa che li renda capaci di affrontare le sfide lavorative che li attendono nei prossimi anni.

L’approccio quantitativo alla realtà – guadagno indiscutibile del mondo moderno – non è sufficiente a comprendere la realtà nella sua interezza: da qui l’impegno a superare una trasmissione meccanica di competenze settoriali vista come sufficiente alla formazione professionale e il creare spazi per l’elaborazione di contenuti e aspetti legati anche ai valori della persona.

Accanto al desiderio degli studenti di Ingegneria senza frontiere è sorta la collaborazione con la Cappellania Universitaria del Politecnico di Milano, da sempre attenta ad una formazione integrale dell’uomo e quindi interessata non unicamente alla preparazione al mondo del lavoro ma ad acquisire le capacità personali di sostenere tutti gli aspetti della propria vita. Non da meno la collaborazione con l’Associazione Laureati del Politecnico che sostiene e che sosterrà questi studenti una volta entrati con le proprie responsabilità nel mondo del lavoro.

Quali sono i temi che si affronteranno e con quale criterio sono stati scelti?

Don Alberto: Per l’uomo è difficile decidere e a volte ciascuno di noi vorrebbe poter evitare di affrontare delle decisioni. Ma è inevitabile: ogni uomo decide qualcosa ad ogni istante della propria vita; e se decide controvoglia, o inconsapevole, o nella fretta, o senza preparazione e riflessione (e quante volte nel mondo del lavoro si è chiamati a decisioni veloci ed impreviste…) emerge forte la domanda se la decisione presa sia realmente legata a ciò che pensavamo e volevamo.

Il rischio dell’uomo chiamato alle prestazioni veloci, efficaci ed immediate è di decidere senza scegliere, di decidere senza volere, di decidere senza esercitare il proprio giudizio sulla realtà, e conseguentemente di agire senza esercitare la propria libertà.

Obiettivo di ogni persona è di arrivare a decidere di sé e delle proprie azioni – anche lavorative e professionali – come frutto di una scelta e come esercizio della propria libertà: da qui il titolo del ciclo.

I temi partono da questi fondamenti fino a toccare alcuni aspetti interessanti della professione ingegneristica: la tecnologia, l’impresa, la collaborazione nel contesto della globalizzazione.

Obiettivi degli incontri, mission, progetto culturale?

Don Alberto: In un contesto sempre più evidentemente complesso occorre aiutarci a non semplificare la realtà in maniera eccessiva però a renderci capaci di “sintesi” efficaci: la realtà è complessa e rimane sempre tale, ma è l’uomo chiamato a vivere sinteticamente la propria vita.

Se il sapere è frammentato in discipline specialistiche, l’uomo desidera anche una sapienza capace di dare prospettive unitarie e di rispondere alle domande di senso.

Quale è l’aspetto più rilevante dell’iniziativa?

Don Alberto: La collaborazione tra realtà come Ingegneria senza frontiere, la Cappellania Universitaria, l’Associazione Laureati del Politecnico di Milano è uno degli aspetti interessanti: tre realtà molte diverse per storia, per impostazione, ma che si sono trovate insieme a riflettere su questi temi che riguardano tutti.

Una collaborazione nell’organizzazione che sfocerà anche nella modalità delle varie conferenze: l’intervento previsto di un singolo relatore dovrebbe essere unicamente il catalizzatore iniziale per dare spazio poi a un dibattito che metta in luce le posizioni e le riflessioni dei vari attori che hanno contribuito alla realizzazione di questo ciclo.

Vorremo che fosse il dibattito post-relazione il momento più interessante e costruttivo di questo evento, dando voce così ad un confronto il più ricco possibile.

[Per maggiori informazioni:

Cappellania Universitaria Beato Ferrini c/o Politecnico di Milano

Campus Bovisa

pastorale.bovisa@polimi.it

Tel +39 022399 8022 (lunedì e mercoledì 14.30 – 17.30)]

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ZENIT Staff

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