Presto on-line gli archivi segreti vaticani sulla II Guerra Mondiale

Il Vaticano acconsente alla proposta della Fondazione Pave the Way

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry


di Jesús Colina

CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 14 febbraio 2010 (ZENIT.org).- Verrà pubblicata presto su Internet, con accesso gratuito, una mole immensa di documenti della Santa Sede relativi alla Seconda Guerra Mondiale.

L’iniziativa ha luogo come risposta da parte del Vaticano a una richiesta della “Pave the Way Foundation” (PTWF) di digitalizzare e pubblicare successivamente 5.125 documenti dell’Archivio Segreto Vaticano, datati tra marzo 1939 e maggio 1945.

Gary Krupp, fondatore e presidente della “Pave the Way Foundation“, ha annunciato ufficialmente a ZENIT che “gli Atti e i Documenti della Santa Sede relativi alla Seconda Guerra Mondiale saranno disponibili molto presto per lo studio mondiale on-line, senza alcuna spesa”.

“I documenti saranno disponibili sia sulla pagina web della ‘Pave the Way Foundation</i>’ (www.ptwf.org) che su quella del Vaticano (www.vatican.va)”, rivela.

La “Pave the Way Foundation” è un’organizzazione nata per rimuovere gli ostacoli tra le religioni, promuovere la cooperazione e porre fine all’abuso della religione a fini politici.

“Nello sviluppo della nostra missione, abbiamo constatato che il Papato di Pio XII (Eugenio Pacelli) durante la Seconda Guerra Mondiale è un motivo di frizione, il che ha un impatto su più di mille milioni di persone. La controversia si centra sull’ipotesi che abbia fatto abbastanza per prevenire il massacro degli ebrei da parte dei nazisti”, riconosce Krupp, ebreo di New York.

“La nostra ricerca ha rivelato che cinque anni dopo la morte di Pio XII i servizi segreti sovietici, il KGB, organizzarono un complotto per screditare il loro nemico, la Chiesa cattolica, chiamato ‘Seat 12’. Un trucco sporco, che ha condannato Papa Pio XII per il suo ‘silenzio’ durante l’Olocausto, basato sull’opera teatrale ‘Il vicario’ di Rolf Hochhuth, nel 1963”, aggiunge il fondatore.

Nel 1964, Papa Paolo VI chiese che un’équipe di tre storici gesuiti, i sacerdoti Pierre Blet, Burkhart Schneider e Angelo Martini, realizzassero un’ampia ricerca per individuare documenti rilevanti degli anni della guerra nella sezione non aperta al pubblico degli Archivi Segreti Vaticani. Pochi anni dopo, il sacerdote statunitense Robert Graham si unì al gruppo.

Quella ricerca venne raccolta negli atti ora pubblicati on-line. Il primo degli undici volumi è stato pubblicato nel 1965, l’ultimo nel 1981.

“Nel 1999, il Cardinale Edward Cassidy creò una commissione speciale di accademici ebrei e cattolici per studiare congiuntamente i documenti. Questa iniziativa fallì il 21 luglio 2001 perché i professori non erano capaci di capire la lingua dei tanti documenti. Pubblicarono una lista di 47 domande e chiesero l’apertura degli archivi del periodo compreso tra il 1939 e il 1958, anche se non erano ancora catalogati”, informa Krupp.

Per aprire tutti i documenti relativi alla Seconda Guerra Mondiale dell’Archivio Segreto Vaticano, la Santa Sede ha bisogno di terminare la catalogazione: circa 16 milioni di documenti.

“Nello svolgimento della nostra missione di rendere pubblico il maggior numero possibile di documenti per eliminare questo ostacolo tra ebrei e cattolici alla luce della verità documentata, la nostra Fondazione ha chiesto il permesso di digitalizzare questa collezione e di metterla a disposizione di chi la voglia studiare”.

Gary Krupp aggiunge che l’iniziativa “cerca solo di mostrare in modo chiaro gli sforzi di Pio XII per mitigare la sofferenza di tante persone durante la guerra, e di far capire che la ‘leggenda nera’ che ha offuscato il suo nome semplicemente non è vera”.

“Questo accesso che stiamo offrendo non vuole sostituire il pieno accesso agli archivi della Seconda Guerra Mondiale, ma mostrerà in modo unico gli sforzi di Pio XII e i pericoli che affrontò sotto la diretta minaccia del regime nazista”, indica il fondatore.

“Gli Archivi Segreti Vaticani fino al 1939, aperti due anni fa e che mostrano il 65% del ministero di Pacelli, sono stati ironicamente ignorati dai critici che per anni ne hanno chiesto l’apertura”, ricorda Krupp.

La “Pave the Way Foundation” ringrazia la Segreteria di Stato e la Libreria Editrice Vaticana per “la sua fiducia in noi nel concederci questo privilegio senza precedenti”.

“Speriamo sinceramente che gli storici internazionali studino con molta attenzione questi documenti. Speriamo che la digitalizzazione di queste oltre 9.000 pagine richieda circa quattro settimane. Quando avremo terminato le pubblicheremo su Internet”.

“Nel frattempo, abbiamo già pubblicato on-line (www.ptwf.org) migliaia di documenti e video di testimoni per lo studio”.

“Chiediamo che i ricercatori francesi, italiani e tedeschi ci aiutino a tradurre i documenti in inglese e inviino questo lavoro alla ‘Pave the Way Foundation‘ per poter mettere queste informazioni alla portata del maggior numero possibile di accademici per la ricerca. Ci piacerebbe anche ricevere ogni tipo di commenti, positivi o negativi, sul contenuto di questi documenti”, conclude Krupp.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione