Cresce l’utilizzo dei media da parte dei giovani

La Chiesa attenta ai giovani dell’era digitale

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di padre John Flynn, LC

ROMA, domenica, 7 febbraio 2010 (ZENIT.org).- Chi dice che la Chiesa non è al passo con i tempi? Nel suo recente messaggio per la prossima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, Benedetto XVI ha invitato i sacerdoti a comunicare attraverso gli strumenti digitali.

“Il mondo digitale, ponendo a disposizione mezzi che consentono una capacità di espressione pressoché illimitata, apre notevoli prospettive ed attualizzazioni all’esortazione paolina: ‘Guai a me se non annuncio il Vangelo!’”, scrive il Papa.

Pochi giorni dopo la pubblicazione del messaggio, uno studio svolto dalla Kaiser Family Foundation, reso noto il 21 gennaio, ha evidenziato quanto sia importante che la Chiesa sia presente in queste forme mediatiche in rapido sviluppo.

Lo studio dal titolo “Generation M2: Media in the Lives of 8 to 18 Year Olds”, è il terzo di una serie di studi nazionali svolti su larga scala dalla Fondazione, sul tema dell’utilizzo dei media da parte dei giovani.

Lo studio rivela che oggi i ragazzi tra gli 8 e i 18 anni dedicano in media 7 ore e 38 minuti al giorno utilizzando strumenti informatici, per un totale di 53 ore alla settimana. Ma questa cifra non può neanche considerarsi esaustiva, poiché non tiene conto che molti di loro utilizzano più di uno strumento alla volta. Se calcoliamo separatamente questa sovrapposizione nel consumo dei media, il totale arriva a 10 ore e 45 minuti al giorno.

Il rapporto si basa su un sondaggio condotto su un campione rappresentativo su scala nazionale di 2.002 studenti tra la terza elementare e l’ultimo anno di scuola in età tra gli 8 e i 18 anni. In aggiunta, un gruppo di 702 volontari ha compiuto un periodo di sette giorni nell’uso di strumenti elettronici, al fine di calcolare le proporzioni multitasking.

Rispetto all’ultimo sondaggio svolto dalla Kaiser Family Foundation nel 2004, la quantità di tempo trascorso sui media è aumentato di un’ora e 17 minuti al giorno nell’arco degli ultimi cinque anni.

Il rapporto individua nella rivoluzione della comunicazione mobile e di Internet una delle principali cause dell’aumento generalizzato dell’uso dei media. Negli ultimi cinque anni il tempo trascorso nella lettura è lievemente diminuito, rispetto all’aumento del tempo dedicato ai media digitali.

Comunicazione mobile

Per un adolescente medio è facile che la prima e l’ultima cosa da fare ogni giorno sia quella di controllare il proprio cellulare, osserva il rapporto. Gli sviluppi nella tecnologia mobile implicano che mentre prima la televisione doveva essere guardata stando seduti davanti all’apparecchio, ora molti programmi sono disponibili sui portatili e sui cellulari.

Secondo il rapporto, il 20% del consumo di media, nel gruppo campione, ha riguardato apparecchi mobili, e quasi un’ora era formata da contenuti “tradizionali” come programmi televisivi, che sono oggi visti attraverso il computer o altre forme di downloading.

Il consumo di media da parte dei giovani è anche facilitato dalla possibilità di accesso che ne hanno nelle loro camere da letto. Non meno del 71% di tutti i giovani tra gli 8 e i 18 anni, oggetto dello studio, hanno una televisione nella propria camera. Inoltre, la metà di loro ha un videogioco (50%) o la TV via cavo (49%) e un terzo ha un computer (36%) con accesso a Internet (33%) in camera.

Inoltre, nell’arco degli ultimi cinque anni la percentuale di giovani tra gli 8 e i 18 anni che possiedono un portatile è aumentata dal 12% al 29%, mentre quella di chi ha un telefono cellulare è balzata dal 39% al 66%. Mentre coloro che hanno un iPod o altro lettore di MP3 sono passati dal 18% al 76%.

Una delle caratteristiche nell’uso dei media da parte dei giovani, che ha rivelato il sondaggio, è l’enorme salto che avviene quando raggiungono l’età tra gli 11 e i 14 anni. I giovani di questa età vedono un aumento di più di tre ore al giorno nel tempo trascorso sui media: un aumento totale di quattro ore al giorno se si considera il multitasking.

Questo cambiamento significa che in totale il gruppo di età tra gli 11 e i 14 anni, mediamente, usa i media per poco meno di 8 ore e 40 minuti al giorno, ovvero quasi 12 ore considerato il multitasking. Come sottolineato nel rapporto, questa esposizione ai media avviene in un periodo in cui i giovani attraversano una fase di transizione verso l’adolescenza.

Preoccupazioni

Il rapporto esamina anche alcuni risvolti problematici derivanti dal fatto che i giovani spendono sempre più tempo utilizzando media. Riguardo l’attività fisica, lo studio rivela che, diversamente dall’opinione comune secondo cui l’uso dei media sostituisce il tempo dedicato all’esercizio fisico, i giovani che sono i maggiori utilizzatori di media hanno fatto registrare livelli di dedizione all’esercizio fisico o di attività fisica analoga ai coetanei che utilizzano meno i media.

Sulla questione del rendimento scolastico, la situazione è sicuramente più grave. I ragazzi che sono pesanti utilizzatori solitamente risultano avere voti solo discreti o sufficienti. Secondo il sondaggio, il 47% di tutti i forti utilizzatori di media afferma di ottenere voti discreti o sufficienti, rispetto al 23% di chi utilizza poco i media.

Inoltre, questa correlazione tra l’esposizione ai media e il rendimento scolastico risulta essere costante, a prescindere da fattori come età, sesso, razza e istruzione dei genitori. Allo stesso tempo, gli autori dello studio sottolineano che dalla loro ricerca non è stato possibile stabilire se vi sia un rapporto di causa ed effetto tra l’uso dei media e il rendimento scolastico.

Passando al rapporto tra felicità e uso dei media, lo studio rivela che la grande maggioranza dei giovani fa registrare livelli piuttosto elevati di soddisfazione sentimentale. Ciò nonostante, coloro che sono meno soddisfatti trascorrono più tempo sui media, rispetto a chi si colloca ai primi posti in graduatoria. Analogamente alla questione dei rendimenti scolastici, il rapporto afferma che non è stato possibile determinare se vi sia un rapporto di causa ed effetto tra l’uso dei media e il senso personale di soddisfazione.

Regole

Un’altra dimensione dell’uso dei media da parte dei giovani, che è esaminata dal rapporto è l’argomento del controllo dei genitori. Anzitutto, lo studio rivela che molti giovani vivono in case in cui la TV è solitamente accesa durante i pasti ed è spesso lasciata accesa in sottofondo, anche se non vi è nessuno che la guarda.

Agli studenti è stato anche chiesto di riferire di eventuali regole poste dai genitori sui diversi apparecchi elettronici. La maggioranza del campione ha risposto di non avere regole sul tipo di contenuti di cui poter fruire, né sulla quantità di tempo da dedicarvi. Un’eccezione riguarda l’uso del computer, per il quale il 52% ha detto di avere delle regole.

Meno della metà – il 46% – ha affermato di avere regole su cosa poter guardare alla TV. Per quanto riguarda i videogiochi e la musica, la percentuale è rispettivamente del 30% e del 26%.

Nell’insieme, i genitori sono più propensi a essere restrittivi sui contenuti, piuttosto che sulla quantità di tempo. In questo senso, il 46% dei ragazzi ha affermato di avere regole su ciò che possono vedere alla TV, rispetto al 28% di chi ha detto di avere regole sul tempo che possono guardarla.

Non sorprende che le restrizioni dei genitori sono più frequenti per le fasce più giovani. Solo il 3% di quelli tra gli 8 e i 10 anni ha riferito di non avere regole, rispetto al 30% di quelli tra i 15 e i 18 anni.

Inoltre, i genitori applicano le regole in modo più severo con i figli più giovani. Mentre quando questi raggiungono la piena adolescenza, la severità cala considerevolmente. Nel gruppo dei più grandi, solo il 12% ha riferito di avere regole sull’uso dei videogame o della musica. E il 26%, di avere rego
le sui programmi TV che non possono vedere.

Nel suo messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, il Papa ha espresso il desiderio che i sacerdoti e i consacrati utilizzino i media digitali per consentire al messaggio di Dio di muoversi sulle autostrade virtuali del cyberspazio, perché Nostro Signore possa bussare alle porte delle nostre case e dei nostri cuori ed entrare nella nostra vita. Un novo modo di rispondere al comandamento di Cristo di andare e predicare il Vangelo fino ai confini della Terra, fisicamente o virtualmente.

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ZENIT Staff

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