Il Card. Bagnasco ai media: non dimenticate “i valori dell’anima”

Durante la Messa per la Festa di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti

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ROMA, domenica, 24 gennaio 2010 (ZENIT.org).- I media devono sempre ricordare il loro ruolo edificante e non dimenticare “i valori dell’anima”. Lo ha detto questa domenica il Cardinale Angelo Bagnasco nella Messa per la Festa di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e della stampa cattolica, presieduta al Teatro delle Vittorie di Roma, in presenza del personale della Rai.

In questa occasione l’Arcivescovo metropolita di Genova e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana CEI) si è interrogato su cosa devono fare i media per rimanere fedeli alla loro missione in un mondo come quello odierno, dove rapidi sono i mutamenti e innumerevoli le potenzialità.

“Credo che non dobbiamo mai perdere il gusto e la passione di costruire – ha detto –. Costruire che cosa? La ‘casa’! Sappiamo che l’uomo non può vivere senza una casa, un luogo dove stare fa bene all’anima e rigenera le energie per vivere”.

“Qui sta un punto essenziale: ogni uomo vive inesorabilmente la sua vita, l’unica che ha, come una partita senza rivincita. E nessuno vuole perdere, né deve volerlo! Ma perché questa vocazione originaria sia aiutata serve una casa”.

“E la vera, più radicale casa – ha sottolineato – non è tanto quella di pietre ma quella fatta dagli uomini: il loro modo di guardarsi, di concepire il mondo, di pensare la vita e la morte, la gioia e la sofferenza, il lavoro e la società”.

“In una parola, non sono le cose che si hanno e che si conoscono che costruiscono la casa ma il senso, la loro comprensione, il giudizio di valore”, ha poi aggiunto.

Tuttavia, oltre alla casa, “l’uomo ha bisogno della ‘strada’, vale a dire di conoscere ciò che accade oltre di lui e che gli interessa e lo riguarda perché si riconosce dentro ad una storia più grande che è quella del mondo”.

“Per questo la strada deve entrare nella sua casa – quasi diventare ambiente – ma non in modo selvaggio, sebbene il più possibile rispettoso, cercando con responsabilità di scegliere e di coniugare, tra ciò che è notiziabile, quanto è più necessario, utile, buono”.

“Allora la casa non sarà ridotta a mercato, e la strada dell’informazione potrà umilmente gioire di partecipare alla costruzione di una dimora più umana”, ha commentato.

Il porporato ha poi invitato gli operatori della comunicazione a non dimenticare “i valori dell’anima”: “né la casa né la strada possono riempire il cuore e soddisfare la vita. Lo spirito umano è irriducibile alla dimensione del mondo: trascende se stesso e l’orizzonte sensibile, è attratto dalla totalità”.

“Ricordiamo: senza la strada la casa dell’uomo è una prigione, senza il Cielo diventa soffocante”, ha esclamato.

Come lo stesso Papa non si stanca mai di ripetere, ha continuato, “i media possono incupire, ma possono anche illuminare; possono indurire, ma anche sciogliere; possono distruggere – e ne abbiamo frequenti esempi! – ma possono anche edificare”.

Inoltre, non bisogna mai dimenticare “il cuore del Cristianesimo”, che è “la gioia”.

“Dio non è geloso delle sue creature – ha detto il Cardinale Bagnasco –, e non nega la vita: al contrario, la fede è amica dell’uomo, della sua libertà, della ragione, dell’amore. Essa insegna la via della gioia”.

“Proprio per questo il Vangelo, nella sua interezza, è un’affascinante avventura e indica una misura alta”, ha quindi concluso.

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ZENIT Staff

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