Iraq: un altro cristiano ucciso a 24 ore dall'ultimo omicidio

La comunità cristiana sempre più vittima della violenza

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ROMA, martedì, 19 gennaio 2010 (ZENIT.org).- A meno di 24 ore dall’omicidio di un 52enne siro-cattolico di Mosul (cfr. ZENIT, 18 gennaio 2010), la comunità cristiana irachena piange un’altra vittima.

Questo lunedì è stato infatti ucciso a colpi di pistola da un gruppo non identificato Amjad Hamid Abdullahad, un siro-cattolico di 45 anni.

La notizia è stata diffusa dall’agenzia AsiaNews, che sottolinea come alcuni testimoni abbiano riferito che “l’omicidio è avvenuto davanti alle forze di sicurezza, che hanno osservato tutte le fasi dell’attacco, ma non sono intervenute”.

Fonti dell’agenzia a Mosul hanno spiegato che “il Governo attribuisce gli attacchi ai fondamentalisti di al Qaeda”, ma in realtà la comunità cristiana è vittima “della lotta fra i gruppi di potere” arabi e curdi.

Abdullahad era proprietario di un piccolo negozio di alimentari nel quartiere di Alsiddiq, nella zona nord di Mosul. E’ stato ucciso davanti alla sua casa, nel quartiere di Balladiyat, poco distante dal negozio.

Un cattolico di Mosul ha dichiarato che “la tattica è assassinare i cristiani, perché i media non ne parlano”.

I cristiani, denunciano le fonti di AsiaNews, “vivono nel panico” e la gente ha iniziato “la fuga dalla città”. Dietro a questi attacchi, sottolineano, non ci sono “criminali normali”, ma “precisi piani politici” non contrastati dal Governo.

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ZENIT Staff

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