“Il Sabato, tempo di riposo divino e di distensione”

XXI Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo fra cattolici ed ebrei

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ROMA, domenica, 17 gennaio 2010 (ZENIT.org).- Il 17 gennaio si celebra in Italia la XXI Giornata per l’approfondimento del dialogo tra cattolici ed ebrei che quest’anno ha per tema: “Ricordati del giorno di Sabato per santificarlo” (Esodo 20,8), che rappresenta il quarto comandamento, secondo la numerazione ebraica. 

L’iniziativa di una Giornata dedicata in modo speciale alla preghiera per il popolo ebraico e al dialogo con i figli d’Israele è maturata nella Chiesa alla fine degli anni Ottanta sulla scia del documento conciliare Nostra aetate, promulgato nel 1965 da Papa Paolo VI.

E’ però nel 1990 che la Conferenza episcopale italiana (Cei) decide di dar vita a questa iniziativa coordinata con autorità ed esponenti del mondo ebraico, ed estesa anche in Europa dopo l’incontro ecumenico di Graz (Austria) nel 1998, che fa da preludio alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio).

In questo modo la Chiesa cattolica intende rispondere ad un’esigenza di maggiore comprensione di sé attraverso la conoscenza delle sue origini ed esprimere un gesto di dialogo e di fraternità verso il popolo ebraico.

Oltre a questo, da alcuni anni si è aggiunta, in ambito civile, la celebrazione della “Giornata della memoria” della Shoà, egualmente fissata alla fine di gennaio, il che ha prodotto un ulteriore arricchimento nelle tematiche e negli incontri, a reciproco vantaggio di entrambe le Giornate, anche se hanno connotazioni ben distinte.

Dal 2005, quale tema generale della Giornata, si è iniziato un programma di riflessione decennale che medita sulle “Dieci Parole” o Decalogo, rivelate a Mosè sul monte Sinai, e donate all’uomo per la sua santificazione e nel contesto dell’Alleanza di salvezza.

In questo modo si è voluto accogliere e sviluppare l’invito lanciato da Papa Benedetto XVI, durante la sua visita nella Sinagoga di Colonia del 19 agosto del 2005.

Lo scorso anno l’Assemblea rabbinica italiana aveva deciso di sospendere la celebrazione di questa Giornata.

La causa satenante era stata la modifica da parte di Benedetto XVI della Preghiera per gli ebrei (“Oremus et pro Iudaeis”) che si recitava nella liturgia del Venerdì Santo prima del Concilio Vaticano II e che verrà utilizzata solo dalle comunità cattoliche che celebrano secondo questa forma del rito latino. Nella nuova formulazione si invoca Dio perché “illumini” il cuore degli ebrei, “perché riconoscano Gesù Cristo Salvatore di tutti gli uomini”.

Per accompagnare la ricorrenza, è stato approntato un Sussidio a firma di mons. Vincenzo Paglia, Vescovo di Terni-Narni-Amelia e Presidente della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo della Cei, e del Rabbino Giuseppe Laras, Presidente del Tribunale Rabbinico di Milano e del Nord Italia.

“Il Sabato – si afferma nel Sussidio –, tempo di riposo divino e di distensione, diviene così occasione eccellente per la socialità in senso più ampio, perché permette di tendere l’orecchio e aprire il cuore a quelle voci di solidarietà verso il prossimo, che a volte il frastuono e la fatica della settimana non consentono di percepire”. 

“Il Sabato – si legge poi – significa la presenza di Dio, la Sua relazione con l’uomo, amorevole e misericordiosa, è quindi un tempo pregnante di santità, nel quale si ripropone l’Alleanza (Esodo 31, 16) e il ricordo della redenzione pasquale (Deauteronomio 5, 15)”.  

“Perciò questo giorno – afferma ancora il documento – si colma anche di attesa messianica e di speranza di una pienezza futura, rappresentate dall’immagine del Sabato come regina e come sposa”.

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ZENIT Staff

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