NEW HAVEN (Connecticut, Stati Uniti), martedì, 22 dicembre 2009 (ZENIT.org).- La santità di Papa Giovanni Paolo II era evidente a chiunque lo vedesse o leggesse i suoi scritti, afferma il Cavaliere Supremo dei Cavalieri di Colombo.

Carl Anderson, che ha incontrato Papa Wojtyla in diverse occasioni, ha parlato con ZENIT della causa di beatificazione del Pontefice polacco, che nel fine settimana ha compiuto un altro passo in avanti.

Benedetto XVI, infatti, ha approvato sabato un decreto che testimonia le virtù eroiche di Giovanni Paolo II. Perché si arrivi alla beatificazione, c'è bisogno di un miracolo post mortem attribuito alla sua intercessione.

Benedetto XVI ha approvato le virtù eroiche di Papa Giovanni Paolo II, e si dice che il Pontefice polacco potrebbe essere beatificato anche nell'ottobre prossimo. Non è un fatto eccezionale che un processo di beatificazione proceda in modo così rapido?

Anderson: E' sicuramente eccezionale che la causa di una persona proceda in modo tanto spedito, ma non è senza precedenti poiché si è verificato in casi davvero straordinari. Anche la causa di Madre Teresa ha avuto un iter molto rapido. Penso che la questione chiave sia con Giovanni Paolo II che con Madre Teresa sia stata questa: entrambi erano noti e acclamati a livello universale per la loro santità.

Non dovremmo dimenticare le grida “Santo subito” che invocavano la canonizzazione di Giovanni Paolo II.

Quanto alla sua beatificazione, non vorrei avventurarmi in speculazioni sul momento in cui avverrà. Un evento di questo tipo si svolgerà solo dopo un processo, un processo accurato, che richiede tempo; le cose si sono mosse sicuramente con rapidità, ma anche con la dovuta prudenza.

Lei ha conosciuto personalmente Giovanni Paolo II. Che cosa la colpiva di più di lui?

Anderson: Papa Giovanni Paolo II è stato indimenticabile a molti livelli. Era inequivocabile il fatto che fosse un uomo molto santo, che amasse Cristo immensamente e che fosse il vicario di Cristo sulla terra. Un compito che ha preso molto seriamente.

Se la sua santità era innegabile, lo era anche il suo lato umano. Aveva uno spiccato senso dell'umorismo e una mente molto brillante. Chiunque abbia letto gli scritti di Giovanni Paolo II sa quanto fosse acuto e quanto fosse importante la sua fede.

Incontrandolo, ho trovato un uomo coerente con i suoi scritti. Un uomo con una preoccupazione e una compassione profonde per l'umanità, per l'uomo, per il futuro. Era straordinario sia di persona che nel pensiero e negli scritti, e questo era quasi immediatamente evidente quando si trascorreva del tempo con lui.

Molti hanno analizzato il pontificato di Giovanni Paolo II e il suo impatto sulla Chiesa e sul mondo, ma il processo di canonizzazione ha a che vedere con la santità personale del Papa defunto. In che modo può attestare la santità personale di Giovanni Paolo II?

Anderson: Penso che l'impatto del Papa sulla Chiesa e sul mondo sia stato un risultato diretto della sua santità. Ha compreso che la fede era una cosa che bisognava predicare, una cosa che doveva essere presentata alla gente per creare una società giusta in cui la dignità di tutti – nati e non nati, giovani e anziani, ricchi e poveri – fosse presa seriamente e difesa. Ha portato al mondo la sua fede, con risultati notevoli.

Ha anche guidato le persone con l'esempio. Giovanni Paolo II aveva una profonda vita di preghiera e un vero rapporto con Cristo. Il suo amore per Dio e per il prossimo emerge chiaramente da ogni pagina dei suoi scritti.

Negli ultimi anni di vita, o meglio a partire dal tentato omicidio del 1981, ha spesso sofferto a livello fisico, ma nonostante il dolore ha testimoniato l'amore e la speranza. Ha continuato a dire Messa, a incontrare le persone, a predicare, indipendentemente da quanto fosse malato, e quando stava ormai troppo male per apparire in pubblico ha mostrato al mondo in che modo bello si può morire quando si è preparati a incontrare Dio come servi buoni e fedeli.

Si è detto che Papa Wojtyła ha compiuto centinaia di miracoli. E' vero?

Anderson: Visto che il processo continua, la Congregazione per le Cause dei Santi riesaminerà sicuramente i documenti, e se è avvenuto un miracolo lo certificherà. Penso che poche persone rimarranno sorprese se si saprà che Giovanni Paolo II continua ad aver cura di noi dal Cielo.