GINEVRA, mercoledì, 23 dicembre 2009 (ZENIT.org).- L’Unione Cattolica Internazionale della Stampa sottolinea il ruolo dei media nel costruire la giustizia economica ed esorta i giornalisti a servire l’umanità e il creato piuttosto che le agende personali.
L’Unione lo ha affermato in un documento dal titolo “Media per la Giustizia Sociale ed Economica”, pubblicato questa settimana per “sottolineare l’importanza e il ruolo del giornalismo nel trovare soluzioni durature a problemi che tutti noi affrontiamo nel mondo”.
“La giustizia sociale ed economica rappresenta la base per un mondo prospero e pacifico”, dichiara il documento, rimarcando la “particolare responsabilità” dei giornalisti e degli esperti dei media “di assicurare che la giustizia sociale ed economica a livello mondiale prevalga allo scopo di eliminare i conflitti, le guerre e altri disastri”.
Alla luce di questo, l’Unione della Stampa ha osservato che il documento, adottato durante l’assemblea generale del 31 ottobre, mira a “ispirare i giornalisti e gli esperti dei media perché possano lavorare per stabilire livelli esemplari di giustizia e di pace in tutto il mondo portando la questione nei forum mondiali e a livelli decisionali e di policy-making”.
Il testo è stato preparato da scrittori, giornalisti, docenti ed esperti di Europa, Asia, Nordamerica, Africa, Medio Oriente, Caraibi e Oceania, e sottolinea la “nobile storia del giornalismo”, osservando che “quando in passato si sono verificate delle crisi, i giornalisti sono stati capaci di parlare e di mostrare la via alla gente come i leader”.
Ora, dichiara il documento, il mondo ha a che fare con molte questioni come “consumismo, standardizzazione, distruzione dell’ambiente, globalizzazione, pagamento inadeguato dei lavoratori, dipendenza costante dei poveri dai ricchi”.
L’Unione della Stampa ha anche espresso la speranza che il documento aiuti i giornalisti e gli esperti dei media nel “nobile atto” di esplorare tali questioni e renderle una priorità dell’agenda mondiale.
Benessere globale
“Gli esperti dei media e i giornalisti hanno probabilmente il ruolo più importante da ricoprire rispetto alle questioni sociali ed economiche. Il giornalismo è la professione in cui il pensiero critico e l’analisi approfondita a favore del benessere globale devono precedere ogni parola e ogni azione”.
“In questo senso”, afferma il documento, “nessuno può essere un giornalista se discrimina o svaluta gli altri in nome dell’orgoglio nazionale, etnico o religioso”.
“Un giornalista è al servizio dell’umanità e della natura e non a quello degli interessi di pochi”.
L’Unione dichiara anche che “i media devono superare le differenze – che allo stesso tempo devono essere distinte e apprezzate per servire gli scopi superiori e il benessere di tutti”.
In questo modo, “i media possono portare costantemente alla luce, ogni giorno e ogni minuto, le politiche e le azioni che vanno contro il bene comune e il benessere e le loro devastanti conseguenze”.
“Se i media non sono capaci di fare questo, non c’è nessun altro che possa esporre queste ingiustizie”, ha osservato l’Unione.
Il documento ha anche sottolineato la necessità di “creare media sovranazionali, sovraculturali e al di sopra degli interessi che possano realmente servire l’umanità e prendere in considerazione vari punti di vista ed esperienze di vita diverse”.
“Tutti i giornalisti, gli editori e gli esperti, indipendentemente dalle loro condizioni di lavoro e dal salario, devono considerare questa la loro chiamata suprema a servire l’umanità nel suo insieme”.
“Probabilmente è l’unico modo di progredire e di stabilire gradualmente la giustizia sociale ed economica”.