Il Papa ancora commosso per la sua visita allo Yad Vashem

“Un incontro sconvolgente con la crudeltà della colpa umana”

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CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 21 dicembre 2009 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha confessato la commozione che ancora gli suscita la visita che ha compiuto l’11 maggio in occasione della sua prima visita in Terra Santa come Papa.

Compiendo un bilancio dei grandi avvenimenti del 2009, il Pontefice ha voluto sottolineare la sua vicinanza al popolo di Israele, vittima della barbarie nazista, in un momento in cui gli esponenti ebrei non hanno accolto positivamente l’annuncio del riconoscimento delle virtù eroiche di Pio XII.

“La visita a Yad Vashem ha significato un incontro sconvolgente con la crudeltà della colpa umana, con l’odio di un’ideologia accecata che, senza alcuna giustificazione, ha consegnato milioni di persone umane alla morte e che con ciò, in ultima analisi, ha voluto cacciare dal mondo anche Dio, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe e il Dio di Gesù Cristo”, ha spiegato questo lunedì il Santo Padre ai membri della Curia Romana.

Nel luogo in cui si conservano le urne con le ceneri di alcune vittime della Shoah, il Papa ha ascoltato con attenzione i terribili racconti di sei sopravvissuti all’Olocausto.

In quella storica visita, ha anche chiesto di non negare e non dimenticare il grido dei milioni di vittime di quell’orrore.

“Così questo è in primo luogo un monumento commemorativo contro l’odio, un richiamo accorato alla purificazione e al perdono, all’amore”, ha detto ai suoi collaboratori.

Nel suo discorso, il Papa ha anche chiesto la “la convivenza pacifica tra cristiani e musulmani”, “il rispetto nei confronti della religione dell’altro” e “la collaborazione nella comune responsabilità davanti a Dio”.

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ZENIT Staff

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