La Convenzione stabilisce a 2.300.000 euro fissi, più una quota supplementare variabile, il valore nominale della massa monetaria che può essere battuta dal Vaticano (prima il valore nominale era di 1.074.000 euro).
Inoltre, d’ora in poi, almeno il 51% della moneta vaticana dovrà essere destinata alla circolazione. In passato, infatti, poteva succedere che gran parte degli euro vaticani venissero destinati al collezionismo.
Infine, con la firma della Convenzione, il Vaticano recepisce tutte le normative comunitarie contro il riciclaggio di denaro, la frode e la falsificazione delle banconote.
La Convenzione prevede infine l’istituzione di un Comitato misto che si riunirà annualmente per verificare l’applicazione della stessa Convenzione monetaria.