Proposta di legge per riconoscere i diritti dei concepiti

Un avanzamento nella cultura giuridica per limitare gli aborti

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di Antonio Gaspari

ROMA, domenica, 6 dicembre 2009 (ZENIT.org).- E’ stata presentata questo giovedì al Senato della Repubblica la proposta di legge per riconoscere i diritti della persona fin dal concepimento.

La proposta è quella di modificare il Codice civile con la dizione “Ogni essere umano ha la capacità giuridica fin dal momento del concepimento”. Elaborata da Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita, e già presentata dall’UDC, è stata sostenuta dal presidente dei senatori del PdL Maurizio Gasparri e dai vicepresidenti Gaetano Quagliarello e Laura Bianconi.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione della proposta di legge, Maurizio Gasparri ha proposto un’ampia e convinta convergenza su questo tema soprattutto delle componenti parlamentari che si riconoscono nel Partito Popolare Europeo

“Non si tratta di attaccare la legge 194 – ha spiegato -, ma di riportarla al significato voluto dal legislatore alla lettera ed evitare che si arrivi ad uno stravolgimento fino al punto di negare al concepito la dignità di persona e di usare l’aborto come contraccettivo. Due condizioni che la legge respinge”.

Gaspari ha precisato che nei confronti di questo tema il suo gruppo nutre una “particolare attenzione” perché “fermamente convinto della necessità di una norma di carattere generale in grado di tutelare il fondamentale principio di uguaglianza fin dal momento del concepimento”

Il vicepresidente vicario del PdL al Senato, Gaetano Quagliariello ha aggiunto che “questa non è una proposta pensata come un fallo di reazione a quanto sta accadendo, ma piuttosto un fronte estremo a difesa della vita. E’ necessario trovare un punto di ricaduta ma soprattutto e’ importante riflettere sugli scadimenti ultimi che si stanno verificando e che minano sempre di più il diritto e la tutela della vita”.

La vicepresidente Bianconi, dal canto suo, ha ricordato che “con questo ddl si tenta di riposizionare l’intero dibattito all’interno di quelli che sono gli ambiti delineati venti anni fa dalla dichiarazione universale del fanciullo”.

“Una difesa del fanciullo che deve essere sia prima che dopo la nascita, che deve prevedere il riconoscimento della vita umana fin dal suo nascere – ha aggiunto -. Con questo ddl intendiamo quindi porre un paletto fondamentale nella tutela della vita umana dal suo concepimento”.

Carlo Casini ha invitato tutte le forze politiche “ad uno sforzo di convergenza su queste tematiche”, spiegando che “la presentazione di questo ddl non è un gesto dimostrativo ma una battaglia politica”, perché significa compiere “un passo storico e soprattutto simbolico visto che siamo a vent’anni dalla dichiarazione dei diritti del fanciullo. Per questo sarebbe davvero importante e significativo che su un tema così delicato confluissero sia la maggioranza che l’opposizione”.

Intervistato da ZENIT, Casini ha dichiarato che “si tratta di un progresso nella cultura giuridica perché attraverso il riconoscimento dei diritti del concepito favorisce un più solido e duraturo sostegno dei diritti di tutti”.

In materia di riduzione degli aborti, obiettivo da tutti condiviso, il presidente del MpV ha portato l’esempio delle legislazioni della Polonia e della Spagna.

Sull’interruzione volontaria di gravidanza le due leggi sono identiche, ha detto Casini, ma il numero degli aborti, che in Polonia nel 2007 è stato di 313, in Spagna ha toccato quota 120.000.

A suo avviso, “la differenza sostanziale sta nel principio che nella legge polacca indica al primo punto il concepito come persona, mentre per una certa cultura politica spagnola il concepito è un qualcosa, un ammasso di cellule, che non gode di diritti”.

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ZENIT Staff

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