Vescovi italiani: pregate perché il sacerdote sia “immagine viva” di Gesù

Nel Messaggio per la Giornata mondiale della Vita Consacrata 2010

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ROMA, martedì, 1° dicembre 2009 (ZENIT.org).- Occorre pregare perché i sacerdoti siano “immagine viva del Signore Gesù e portino l’amore di Dio alle comunità loro affidate”. E’ l’invocazione dei Vescovi italiani contenuta nel Messaggio per la 14ª Giornata Mondiale della Vita Consacrata, diffuso martedì col titolo “Una vita intagliata nell’essenziale”.

Il Messaggio per questa Giornata, che si celebra tradizionalmente il 2 febbraio, nella festa della Presentazione del Signore al Tempio, si colloca nella cornice dell’ Anno Sacerdotale indetto da Papa Benedetto XVI in occasione dei 150 anni dalla morte del santo Curato d’Ars, e che ha per tema: “Fedeltà di Cristo, fedeltà del sacerdote”.

I presuli italiani invitano inoltre a pregare perché i giovani “possano apprendere dal santo Curato d’Ars quanto sia necessario, umile e glorioso il ministero sacerdotale che Gesù affida a quanti accolgono la sua chiamata”.

Parlando del santo Curato d’Ars, che verrà proclamato patrono di tutti i sacerdoti del mondo, nel Messaggio si sottolineano tre momenti importanzi nella sua parabola esistenzia: “la Prima Comunione, la preparazione al sacerdozio, il desiderio costante di una vita contemplativa”.

Circa la sua preparazione alla Prima Comunione, si ricorda che le artefici “furono due religiose il cui convento, negli anni della rivoluzione francese, era stato distrutto e la cui comunità era stata dispersa”.

“Le chiese erano chiuse e per pregare ci si doveva nascondere”, afferma il Messaggio.

“San Giovanni Maria Vianney – si legge ancora – non dimenticherà mai la grazia di quel giorno e si sentì sempre debitore nei confronti delle due religiose che, con sprezzo del pericolo e fedeli alla loro consacrazione, lo accompagnarono a ricevere, per la prima volta, Gesù nel sacramento dell’Eucaristia”.

Si ricorda poi l’aiuto ricevuto da un religioso nella preparazione al sacerdozio, essendo lui quasi analfabeta.

Il Messaggio si chiude, infine, con l’invito a tutti i credenti a conoscere e familiarizzare con “la storia della santità, fonte di grande illuminazione e conforto”.

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ZENIT Staff

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