Santa Sede e potere politico nel centro-est europeo tra le due guerre

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Convegno all’Università Europea di Roma

ROMA, giovedì, 26 novembre 2009 (ZENIT.org).- “Santa Sede e potere politico nell’Europa Centro-Orientale (1918-1939). La questione dei cattolici nella Repubblica Cecoslovacca e nel Regno di Jugoslavia” è il tema del convegno che si svolgerà questo venerdì all’Università Europea di Roma per analizzare le “situazioni particolarmente complesse” nei rapporti Stato-Chiesa tra le due guerre mondiali nei Paesi dell’Europa centrale e dell’Est.

In alcuni di questi Stati, nati proprio nel dopoguerra in seguito alle modifiche territoriali determinatesi dopo la pace di Parigi e con “confini politici artificiali e popolazioni non omogenee da un punto di vista etnico”, i governanti e le classi politiche di maggioranza “avrebbero adottato un programma inteso alla laicizzazione della società e alla separazione della Chiesa dallo Stato e, allo stesso tempo, non intendendo rinunciare al controllo sulla Chiesa, spesso offrivano sostegno alle tendenze riformistiche all’interno della Chiesa cattolica o all’idea di una chiesa nazionale, ipotesi nelle quali vedevano uno strumento per rafforzare e completare l’edificio del nuovo stato nazionale”, ricordano gli organizzatori.

L’analisi di queste problematiche si è potuta basare su fonti primarie solo recentemente, visto che l’apertura degli archivi di Stato dei Paesi dell’Est europeo è avvenuta solo negli anni Novanta.

Circa le fonti vaticane, fin dal 1985 erano aperti alla consultazione degli studiosi i fondi del pontificato di Benedetto XV, mentre risale al 2006 l’accesso ai fondi relativi a quello di Pio XI (1922-1939).

E’ in questa situazione “ottimale per l’avvio di un’analisi complessiva in materia” che il Corso di Laurea in Scienze Storiche dell’Università Europea di Roma, in collaborazione con la Facoltà di Teologia romano-cattolica dei Santi Cirillo e Metodio dell´Università Comenius di Bratislava (nell’ambito della settimana culturale della Filosofia e della Storia promossa dal Vicariato di Roma) ha organizzato il convegno di questo venerdì.

L’obiettivo è fornire innanzitutto “un punto della situazione sullo stato della ricerca”, “per poi offrire una panoramica sulla situazione della Chiesa e dei cattolici nell’area interessata e il successivo intervento della Santa Sede in materia sul piano diplomatico e di raccordo con le gerarchie cattoliche locali”.

Dopo i saluti iniziali di padre Paolo Scarafoni, L.C., Rettore dell’Università Europea di Roma, e di monsignor Stanislav Zvolenský, Gran cancelliere della Facoltà di Teologia Romano-Cattolica dei Santi Cirillo e Metodio dell’Università Comenius, il convegno si articolerà in quattro sezioni.

Si inizierà con un’esposizione circa le linee generali del rapporto tra Santa Sede e potere politico nei Paesi dell’Europa Centro-Orientale (con gli interventi di Roberto de Mattei e Roberto Morozzo della Rocca), proseguendo con l’approfondimento di due casi concreti in riferimento alla Repubblica Cecoslovacca (moderata da monsignor Cyril Vasil’, con interventi di Emilia Hrabovec, L’uboslav Hromiak e Francesca Romana Lenzi) e al Regno di Jugoslavia (moderata da monsignor Jure Bogdan, con interventi di Jure Krišto, Katrin Boeckh, Massimiliano Valente e Marko Trogrli’).

Concluderà l’incontro una tavola rotonda con la partecipazione di Slavko Kova’i’, Massimo de Leonardis, Francesco Perfetti e Matteo Luigi Napolitano.

Per ulteriori informazioni: tel. 06 665431 – 06 66543802, www.unier.it

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ZENIT Staff

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