Il Cardinale Scherer sottolinea gli obiettivi prioritari dell'economia

di Alexandre Ribeiro

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SAN PAOLO, giovedì, 19 novembre 2009 (ZENIT.org).- L’Arcivescovo di San Paolo (Brasile), il Cardinale Odilo Scherer, sostiene che gli obiettivi prioritari dell’economia siano “pane in tavola, casa, educazione, salute e opportunità di vita degna per tutti i membri della famiglia umana”.

Il porporato ha commentato in un articolo diffuso dalla Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB) la Campagna di Fraternità 2010 della Chiesa nel Paese, il cui tema sarà “Economia e vita” e che avrà come motto “Nessuno può servire a due padroni” (Mt 6,24).

A suo avviso, il tema “ha una pertinenza e un’attualità innegabili”, visto che l’attività economica è uno degli ambiti fondamentali “per la promozione e l’esercizio della fraternità”.

La recente crisi finanziaria ed economica, ha aggiunto, “ha dimostrato ancora una volta che l’economia senza criteri etici, o con criteri sbagliati, non ha basi solide e le sue conseguenze sono la povertà e la sofferenza di molte persone, gruppi e popoli interi”.

“L’attività economica, che ha come obiettivo supremo, anziché far fronte alle necessità fondamentali dell’essere umano, il lucro a qualsiasi costo e l’accumulo sempre maggiore di beni, genera moltitudini di affamati, lasciati al margine del grande giro economico, esclusi dal bene comune”.

Oltre a questo, prosegue il porporato, la logica economica che “privilegia la produzione e il consumo di beni superflui diventa anche una grave minaccia alla sostenibilità della vita sul pianeta Terra”.

Dal punto di vista sociale, “le masse di poveri, che migrano verso regioni più prospere del mondo, sono conseguenza dell’attività economica svolta per decenni senza la preoccupazione fondamentale per la solidarietà e la giustizia economica globale”.

“Più che in altri periodi, oggi ci rendiamo conto che siamo tutti interdipendenti; i nostri benefici devono estendersi a tutti, perché i mali degli altri non diventino anche i nostri mali”, sottolinea il Cardinale Scherer.

L’Arcivescovo di San Paolo ricorda che Benedetto XVI, nell’Enciclica Caritas in Veritate, segnala che il progresso dei popoli sarà autentico solo se terrà conto del bene di tutte le persone e della persona nella sua totalità.

“Per raggiungere questo, sarà necessaria un’attenzione sempre maggiore ai criteri della giustizia sociale, dell’equità e della solidarietà, perché i benefici economici siano effettivamente estesi a tutti”, commenta.

“Dovremo anche imparare a vivere in modo più sobrio, superando un certo atteggiamento predatorio nell’interagire con il prossimo e con la natura, assimilando sempre più l’etica della cura”.

L’“amore servile per il denaro”, commenta il porporato, si chiama “avarizia”, “e può trasformarsi in vera idolatria, portando l’uomo a sacrificare tutto, anche i valori etici, la salute e la stessa dignità, per accumulare beni”.

“L’idolatria del denaro acceca e rende insensibile il cuore umano davanti alle necessità e alle sofferenze del prossimo. E dà anche una certa sensazione di onnipotenza, che fa passare sopra alla Legge di Dio”.

Il porporato ha sottolineato che la Campagna di Fraternità 2010 “affronterà la questione economica in modo non accademico, e in qualche modo provocatorio”.

Sarà un approccio “a partire dallo sguardo di coloro che traggono meno benefici dalle teorie economiche convenzionali e dai criteri che, anche se dimenticati, sono determinanti per raggiungere gli obiettivi prioritari dell’economia: pane in tavola, casa, educazione, salute e opportunità di vita degna per tutti i membri della famiglia umana”.

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ZENIT Staff

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