Sua Beatitudine Ieronymos II ha convocato per la prossima settimana il santo Sinodo, con l’intento di elaborare un piano di azione.
Anche se la Chiesa ortodossa greca è stata in contrasto con il cattolicesimo romano per circa 1.000 anni, la minaccia giudiziaria ai simboli cristiani sta agendo come una forza unificante.
Per Ieronymos II i giudici che hanno emesso la sentenza “ignorano il ruolo del cristianesimo nella formazione dell'identità europea”.
“Si discute dei diritti delle minoranze, ma non si tiene conto dei diritti delle maggioranze”, ha ribadito l’Arcivescovo di Atene e di tutte la Grecia.
Il Vescovo di Phthiotis, Nikolaos, ha poi lamentato l’effetto della sentenza sui giovani.
“Di questo passo – ha commentato – i giovani non avranno alcun simbolo che li ispiri e li protegga”.
La Chiesa Ortodossa Greca si sta ribellando anche alle richieste da parte dell’Osservatorio per l’applicazione degli accordi di Helsinki in Grecia (Espe) il quale, sulla scia della sentenza europea sull’Italia, sta tentando di far ordinare da un tribunale la rimozione di tutti i simboli religiosi dalle scuole, dagli edifici pubblici e dalle aule di giustizia.
L’Espe ha esortato i sindacati a contestare la presenza dei crocefissi nelle scuole greche.