L'impegno dei Vescovi italiani nella lotta alle mafie

Quasi pronto il Documento della CEI sul Mezzogiorno

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ROMA, mercoledì, 11 novembre 2009 (ZENIT.org).- Il Documento sui problemi del Mezzogiorno, al centro delle riflessioni della 60.ma Assemblea dei Vescovi italiani in corso ad Assisi, è quasi pronto e la sua “parola chiave è reciprocità”. Lo ha spiegato questo mercoledì mattina ai giornalisti l’Arcivescovo di Campobasso, mons. Giancarlo Bregantini.

Ciò che occorre fare, ha detto mons. Bregantini, secondo quanto riportato dal quotidiano “Avvenire”, è “creare un’alleanza tra Nord e Sud”, perché “il Meridione è quel pezzetto di valori che il Nord rischia di perdersi”; e “non c’è un problema del Sud ma un problema dell’Italia”.

“Alla Lega – ha aggiunto il presule, che da Vescovo di Locri ha combattuto in prima linea la criminalità – faccio una mia proposta culturale, più che politica: ogni terra, e spesso il Sud, è una terra marginale: Se assumo la marginalità come valore la devo trasformare in tipicità. Questo lavoro la Lega l’ha fatto benissimo. Poi c’è un terzo passaggio che la Lega fa fatica culturalmente a compiere, ossia aprire la tipicità alla reciprocità, che è la parola chiave che abbiamo chiesto come Vescovi”.

Secondo Bregantini, “il Sud deve migliorare la tipicità, il Nord deve aprirsi alla reciprocità. In questo momento le due realtà si incrociano. Se il Sud sarà capace di scoprire quanto vale e non di piangere scoprirà i valori antichi e presenti oggi. Il Nord, che ha già fatto questo lavoro, se non si apre rischia di violare e bruciare gli stessi valori già scoperti”.

“Nord e Sud in questo momento hanno un’unica strada, quella di intrecciarsi. Far sì che i valori dell’uno aiutino i valori dell’altro”, ha detto.

Inoltre, ha continuato mons. Bregantini, secondo quanto riferito dall’agenzia ‘Sir’, “se il Nord non coglie il problema della mafia come problema dell’Italia e quindi anche del Nord, succede che lentamente pensa di aver risolto il problema. Lo scarica sul Sud ma in realtà poi se lo ritrova moltiplicato al Nord”.

Mons. Bregantini ha quindi affermato che “l’abbandono in cui il Sud è relegato contribuisce a rafforzare la mafia e a ritrovarsela a Milano come a Palermo. Più la politica sentirà la mafia come problema vero e reale di tutta Italia e più lo risolverà. Più lo delega […] e più se lo ritroverà centuplicato”.

Martedì 10 novembre il Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, mons. Mariano Crociata, aveva anticipato che il Documento sul Mezzogiorno conterrà una condanna esplicita di tutte le mafie, nello stile del famoso “grido” lanciato da Giovanni Paolo II, il 9 maggio 1993, nella Valle dei Templi di Agrigento.

In proposito, ha fatto sapere l’agenzia “Sir”, il Vescovo aveva ricordato che “per coloro che aderiscono a queste organizzazioni non servono scomuniche, perché di fatto chi ne fa parte è già fuori dalla comunione ecclesiale, anche se si ammanta di comportamenti religiosi”.

“La presenza della criminalità organizzata impegna tutti – aveva aggiunto –, a partire dalle istituzioni educative come famiglia, scuola, perché si realizzi una cultura della legalità”.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione