La Santa Sede chiede un accesso "normale" ai media per la Chiesa a Cuba

Visita del Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali

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L’AVANA, domenica, 8 novembre 2009 (ZENIT.org).- Nel corso della sua visita a Cuba, l’Arcivescovo Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ha chiesto al Governo di Raúl Castro che la Chiesa a Cuba abbia un accesso “normale” e non “sporadico” ai mezzi di comunicazione per poter svolgere “pienamente” il suo ruolo.

“Il mio desiderio è che la Chiesa a Cuba possa avere a poco a poco un accesso normale ai grandi mezzi di comunicazione che le nuove tecnologie ci offrono al giorno d’oggi. Penso alla radio, alla televisione, a Internet”, ha detto in alcune dichiarazioni ai media nell’isola.

Il presule sta compiendo una visita di quattro giorni invitato dalla Conferenza dei Vescovi cattolici del Paese (COCC).

In occasione della sua visita a Cuba, anche il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, ha chiesto il 26 febbraio 2008 alle autorità dell’isola l’accesso dei cattolici ai mezzi di comunicazione.

L’accesso della Chiesa a Cuba ai media, sospeso negli anni Sessanta del secolo scorso, si è aperto negli ultimi anni, soprattutto dopo la visita di Giovanni Paolo II (1998), servita per migliorare le relazioni con lo Stato cubano.

La presenza ecclesiale nei mezzi di comunicazione statali, come ha riconosciuto monsignor Celli, è in questo momento “sporadica”, cioè limitata ad alcuni interventi dei pastori in occasione di qualche data o evento molto segnalato.

In questo momento, nell’isola ci sono undici pubblicazioni diocesane mensili o bimestrali, ma devono affrontare numerose restrizioni legali e di tiratura.

La pubblicazione in Internet a Cuba è limitata, in particolare, a istituzioni pubbliche e ad alcuni professionisti, visto che secondo le autorità la comunicazione satellitare imposta dall’embargo statunitense è limitata e costosa.

“Conosco la situazione”, ha indicato l’Arcivescovo, aggiungendo che per questo “sarebbe ottimo che la Chiesa a Cuba potesse avere accesso a una banda larga, in Internet, per poter offrire meglio nel mondo digitale la sua presenza e i suoi valori”.

Nonostante le difficoltà e le restrizioni, la Chiesa a Cuba cerca di pubblicare varie pagine web, diventate un punto di riferimento per i cattolici sia dell’isola che dell’estero. La più significativa è forse la pagina dell’episcopato, http://www.iglesiacubana.org.

Monsignor Celli ha detto ai mezzi di comunicazione di portare “un grande messaggio d’amore, d’affetto” di Benedetto XVI per l’isola.

Da parte loro, i comunicatori cattolici cubani hanno definito la visita del presule “una grande opportunità”.

Gustavo Andújar, dell’associazione dei comunicatori cattolici SIGNIS Cuba, ricorda che la visita di monsignor Celli ha luogo dopo la conclusione dell’assemblea plenaria del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, in cui è stata analizzata la bozza di un documento sulla pastorale comunicativa della Chiesa.

Secondo Andújar, questa visita darà una nuova spinta alla comunicazione della Chiesa, perché il Presidente del dicastero vaticano porta nell’isola le primizie di questo nuovo impulso pastorale comunicativo che viene da Roma.

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ZENIT Staff

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